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Oro a quota mille dollari, torna il bene-rifugio per eccellenza

di Luca Davi

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21 FEBBRAIO 2009
Quota mille dollari per l'oro (di Leonardo Maisano)
GRAFICO
Il prezzo dell'oro dal 1970 ad oggi


Il record di 1.030,8 dollari per oncia, per l'oro, è davvero a un passo. Complici il collasso borsistico internazionale e i timori sulla recessione economica in atto, il bene rifugio per eccellenza ha visto progressivamente crescere i prezzi fino al record storico raggiunto nel marzo 2008.
I futures sull'oro con consegna aprile al mercato Comex di New York venerdì hanno toccato la quota di 1.002,2 dollari/oncia (un oncia corrisponde a circa 31 grammi). Durante la sessione si sono registrate però punte anche di 1.007,7 dollari, un livello che non si vedeva da marzo scorso. Al fixing pomeridiano, a Londra, il metallo ha toccato invece 989 dollari l'oncia, 8,5 dollari in più rispetto al giorno prima. Non solo: se in dollari la quotazione limite è ancora da raggiungere, nelle altre valute il record è stato già battuto, tanto che in euro e in sterline l'oro è ai massimi di tutti i tempi.

A sostenere i prezzi venerdì è stato in particolare un dato: l'indice dei prezzi al consumo negli Stati Uniti è cresciuto in gennaio dello 0,3%, contro un calo in dicembre dello 0,8%. È il segnale che lo spettro deflazionistico, agitato nelle scorse settimane sui mercati, rischia ora di lasciare spazio al pericolo opposto, e più temuto, dell'inflazione. Per questo gli investitori si sono rivolti in massa all'oro, tradizionale bene rifugio nelle fasi di progressiva crescita del livello dei prezzi.
L'interesse dei risparmiatori verso lingotti e monete d'oro è testimoniato anche dall'andamento del principale Exchange Traded Fund (Etf) aurifero, l'Spdr Gold Trust: il fondo, le cui quote si scambiano in Borsa al pari delle azioni e il cui rendimento è legato alle quotazioni del metallo sottostante, nei giorni scorsi aveva accantonato nel caveau il quantitativo record di 1.028,98 tonnellate d'oro: un patrimonio che lo conferma al 7° posto nell'elenco delle maggiori riserve auree al mondo, dietro alla Svizzera.

Solo pochi, tra gli analisti, sono disposti ora a credere che il traguardo dei mille dollari non sia facilmente sfondabile. Il dibattito, piuttosto, è semmai quale sia il prossimo obiettivo: secondo alcune previsioni, è possibile che i listini raggiungano i 1.200-1.300 dollari oncia nel giro dei prossimi 3-6 mesi. Altre stime, meno prudenti, vedono la resistenza dei 1.700 dollari come target da battere entro fine anno. Alcuni si spingono anche oltre, mettendo in conto cifre estreme, vicine ai 2.500-3mila dollari. Forse troppo. Ma abbastanza per far intuire che, se di rally si tratta, siamo solo all'inizio.

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