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Il Cds è, quindi, particolarmente adatto a dedurre la probabilità di fallimento a partire dalle quotazioni di mercato di uno strumento finanziario. Il processo di calcolo del rischio, denominato di reverse engineering, richiede l'applicazione di un modello matematico (pricing model), attraverso il quale viene effettuata la valutazione "razionale" del valore di equilibrio di uno strumento finanziario a partire da un insieme di parametri che agiscono da input del modello. Alla fine si ottiene la probabilità di fallimento implicita, in quanto espressione della valutazione del mercato. In sostanza la default probability implicita è un indicatore fondamentale per il monitoraggio del default risk associato ad un emittente, in quanto incorpora tutta l'informazione disponibile sul mercato riguardo alla solidità finanziaria dello stesso.
Cosa è successo nel caso di Lehman? L'applicazione di determinate procedure alla serie storica delle quotazioni dei Cds mostra che la probabilità di fallimento cominciava ad aumentare notevolmente sin dalla fine di maggio 2008, attestandosi intorno al 12% tra luglio ed agosto, per poi esplodere in prossimità del 15 settembre. Il mercato interbancario, dunque, già da mesi prima della data del fallimento, aveva lanciato tutti i segnali necessari sul reale stato di salute della banca e l'affidabilità delle sue obbligazioni. Con buona pace dei rating e dell'ansia di riforma delle agenzie. (*partner di Martingale Risk) ©RIPRODUZIONE RISERVATA