«Finora tutto bene ma il 2009 sarà un anno duro». Con queste parole l'amministratore delegato di Unicredit, Alessandro Profumo, descrive l'anno in corso nella presentazione alla comunità finanziaria, a Londra.
Fra gli aspetti confortanti Profumo cita «la forza della rete di sportelli del gruppo, elemento chiave in un anno difficile», «la posizione patrimoniale, già migliorata in modo significativo» e che «può essere rafforzata con l'emissione di bond governativi», «il solido contributo» dei Paesi del Centro ed Est Europa ai risultati del gruppo nei primi mesi dell'anno, «i ricavi da negoziazione positivi in gennaio e febbraio». Infine «la convinta azione sui conti con 3.300 uscite di dipendenti a febbraio».
Profumo si dice sicuro che UniCredit «sia in grado di attraversare l'attuale ciclo economico con il capitale a disposizione ora», dopo il recente aumento di capitale, ma avverte che deve essere considerato lo scenario competitivo globale, nel quale molte banche in diversi Paesi europei hanno già fatto uso di strumenti messi a disposizione dei Governi, come i "Tremonti bond"e i fondi austriaci. «Dobbiamo considerare la competitività», ha detto l'a.d. di Piazza Cordusio.
