Ulteriori deprezzamenti degli asset bancari «possono essere attesi nei prossimi mesi». Lo ha detto il numero due della Banca centrale europea, Lucas Papademos, in un'audizione alla commissione economica dell'Europarlamento. Finora i deprezzamenti e le perdite nel mercato del credito delle banche Ue ammontano a 358 miliardi di dollari (173 mld nell'Eurozona); 382 mld di dollari di capitale fresco è stato raccolto dalle banche, di cui 190 mld nell'Eurozona.
«Nonostante i recenti sviluppi positivi nei mercati borsistici in tutto il mondo i mercati finanziari restano vulnerabili ai movimenti nella fiducia degli investitori e all'avversione al rischio», ha detto ancora il numero due della Bce. Tali oscillazioni della fiducia «potrebbero condizionare negativamente la liquidità e i prezzi degli asset in alcuni mercati».
In questo quadro, l'attività economica nell'Eurozona resterà debole per il resto del 2009 e riprenderà «gradualmente» nel 2010. Il rischio di questa prospettiva viene valutato dalla Bce «equilibrato ma le incertezze restano insolitamente elevate». Quanto all'inflazione potrà raggiungere livelli negativi a metà anno, ma si tratta di un fenomeno "temporaneo" trainato dagli effetti base degli sviluppi passati dei prezzi energetici e «non costituisce un episodio di deflazione», ha concluso Papademos.