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Banca Popolare di Milano
10mila al voto per nuovo cda

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25 aprile 2009
Un momento dell'assemblea dei soci Bpm (Infophoto)
VIDEO / Mazzotta su YouTube
VIDEO / Ponzellini su YouTube

L'assemblea di Banca Popolare Milano, chiamata alla vecchia Fiera di Milano ad approvare il bilancio, designare i membri del collegio sindacale e - soprattutto - rinnovare i vertici, ha raggiunto le 10mila registrazioni, con 5.304 persone fisicamente presenti. Si sono visti dipendenti, clienti e pensionati, famiglie, giovani coppie coi passeggini. Qualcuno è rimasto ad ascoltare la riunione, iniziata puntualmente alle 9.

All'appuntamento si è arrivati dopo mesi di tensioni tra i grandi soci e una serrata campagna elettorale tra il presidente uscente Roberto Mazzotta e lo sfidante principale, Massimo Ponzellini (secondo le indiscrezioni il favorito), condotta a colpi di spot via internet su YouTube. Il voto è elettronico e segreto, dovrebbe essere chiuso attorno alle 17. Bpm ha chiuso il 2008 con un utile netto di 75,3 milioni, in calo del 76,8% rispetto a fine 2007. All'assemblea viene proposta la distribuzione di un dividendo di 0,10 euro.

Mazzotta, aprendo l'assemblea (è stato protagonista anche di un battibecco con Ponzellini), ha dichiarato che la Bpm è pronta per affrontare i prossimi anni che, con la crisi finanziaria globale, si preannunciano ancora in salita. «La vostra banca ha un bilancio pulito, una linea strategica corretta e in questa assemblea viene proposta una soluzione per il rafforzamento patrimoniale» che permetterà «di affrontare un 2009 difficile e un 2010-2011 in salita».

Bpm «punta sul grande obiettivo di essere sempre di più banca delle imprese e del territorio - ha aggiunto Mazzotta - il sistema manifatturiero lombardo è tra i più brillanti in Europa e tra i più importanti patrimoni del nostro paese: dovrà trovare - prevede Mazzotta - banche amiche che siano strumento di sostegno e nella vostra banca ci sono i presupposti» per esserlo.

Quattro liste, voto elettronico e segreto
Le liste presentate sono quattro e, come si diceva, i principali sfidanti alla presidenza sono Roberto Mazzotta e il presidente del colosso delle costruzioni Impregilo, Massimo Ponzellini. Franco Del Favero capeggia la lista dei soci pensionati, mentre Antonello Polita guida la lista Change. La mappa dell'azionariato vede il rafforzamento di Caisse Federale du Credit Mutuel Centre Est Europe al 4,843% e di Barclays al 2,775% mentre invariati rispetto alle ultime comunicazioni Consob risultano le partecipazioni di Dimensional Fund Advisor 2,002% e Credit Suisse al 3,412 per cento.

Mazzotta: «Liberi per Amore»
È 25 aprile e così Mazzotta ha usato il motto della brigata Val d'Ossola per chiedere il voto ai soci. «Votate bene, votate per l'azienda, per il vostro lavoro e non per le tessere». E ancora: «Soci state ben attenti!», ricordando il grande potere dei soci stessi nella cooperativa per risolvere il nodo di eventuali collegamenti tra la lista presentate dai soci-dipendenti (Associazione Amici) e dai soci-pensionati (Associazione Insieme per la cooperativa) senza aspettare l'intervento di Consob e Bankitalia.

Poi ai sindacati: «Devono fare un passo indietro se vogliono salvare la banca e ritornare amici delle istituzioni». Non si mette invece in discussione la struttura di cooperativa: «Va resa più forte, sana, trasparente ed egualitaria». Deve essere «una società di eguali, senza padroni e padroncini, dove non ci sono soci di serie A e di serie B». Oltre al rafforzamento e all'unità della cooperativa tra i punti del suo programma Mazzotta ha ricordato «l'autonomia del management e la carriera dei lavoratori che deve avvenire per meritocrazia e non per tessere».

Ponzellini: «La banca ritrovi la serenità»
L'avversario vero di Mazzotta alla presidenza della Bpm, Massimo Ponzellini, ha brevemente illustrato i suoi obiettivi all'assemblea chiamata a decidere sui vertici. «Il primo - ha detto - è la difesa di questo modello cooperativo di governance», ma anche «privilegiare l'industria sulla finanza» concentrandosi sulle «operazioni sul territorio», crescendo tramite «piccole acquisizioni e non facendosi tentare dalle sirene delle grandi operazioni» puntare «sui giovani talenti», ma non quei «trentenni poliglotti e arrivisti» che «hanno fatto disastri» e «si vorebbe furbescamente inflitrare nella nostra banca.

Di gente che lascia gli uffici con i cartoni dopo aver spiegato al mondo come doveva funzionare, ci bastano le immagini viste in tv in questi mesi». Il solo errore della lista che Ponzellini capeggia, di cui fa parte fra gli altri anche Giorgio Benvenuto, è quello di non avere «neanche una donna fra i nostri candidati. Ma rimedieremo presto promuovendone nell'alta direzione».

  CONTINUA ...»

25 aprile 2009
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