Vendevano un premio sulla crescita (dell'investimento), ma il mercato non ha visto nulla di tutto ciò. Tutt'altro.
L'avventura del fondo "Growth Premium" di Helm, una piccola Sgr milanese di proprietà di autorevoli banchieri e professori universitari, è durata lo spazio di un mattino. O meglio solo due mesi. Tanto è stata la vita del fondo, partito il 28 novembre del 2008 e congelato già a gennaio 2009.
Una meteora colpita dalla coda lunga del crack Madoff. Il fondo ha chiuso visto che l'unico sottoscrittore ha chiesto indietro repentinamente i soldi appena versati. E quell'unico investitore è la Igm, la Indipendent Global Managers Sgr, commissariata da Consob il 9 aprile scorso a seguito della vicenda del crack del banchiere Usa. Ebbene quei soldi (qualche milione di euro) Helm non poteva restituirli, visto che li aveva prontamente investiti in un fondo off-shore della galassia di Decision Dynamic, la scuderia di fondi del finanziere Alberto Micalizzi, travolto anche lui dal ciclone Madoff. Un domino infernale che ha travolto tutto e tutti.
L'inchiesta Consob
Ora infatti, secondo quanto risulta a «Il Sole 24 Ore» , la Consob avrebbe acceso i riflettori sulle attività di Helm. Troppe sono le domande aperte che meritano risposta.
Perché far partire un fondo con un solo sottoscrittore? E perché, peggio ancora, dirottare le risorse su di un unico investimento? Non è così che – ti direbbe qualsiasi promotore finanziario – si diversificano i rischi. La cosa desta ancor più sorpresa guardando ai protagonisti della vicenda. Helm Finance Sgr nasce nel 2007 su iniziativa di tre noti protagonisti della finanza. L'azionista principale è Alessandro Rombelli (che insieme alla sorella Nicoletta) possiede il 70% del capitale della società . Rombelli ha passato gli ultimi 11 anni in JpMorgan, braccio destro di Federico Imbert, capo della branch italiana. Con lui nella compagine figurano Maurizio Dallocchio docente alla Bocconi in finanza aziendale, sodà le da sempre di Chicco Gnutti e della ex finanza bresciana. Con loro nel capitale di Helm spicca anche Alfredo Piacentini banchiere di lungo corso in Albertini-Syz.
Un parterre de roi di tutto rispetto scivolato su una buccia di banana? Forse. Anche se qualcuno pensa si tratti più di un avventato scivolone. Secondo quanto risulta a «Il Sole 24 Ore», l'Autorità di Vigilanza starebbe sondando tutti i profili di regolarità e legittimità in quello strano investimento preso, chissà come mai, tra l'incudine e il martello del crack Madoff.
Il trio dei banchieri
Ma le amarezze per il trio dei banchieri-professori non finiscono qui. La Helm gestisce un altro fondo speculativo, l'Opportunities Fund. Avviato nel novembre 2007 con 21 milioni di euro, versati da soli 4 sottoscrittori, ha tenuto botta fino a metà maggio con un rendimento del 3%. Poi il declino. Oggi la quota è in perdita del 18% rispetto a un anno addietro. Si dirà : né più né meno dell'andamento di molti fondi hedge. È probabile. Anche se lo stile d'investimento lascia qualche perplessità : tra gli impieghi spiccano i "Catastrophic bond", titoli legati a eventi estremi come uragani, tempeste etc. E poi polizze vita Usa, qualche bond bancario e qualche derivato. Oggi su poco meno di 18 milioni di patrimonio residuo, 4-5 milioni sono liquidità a rendimento nullo. Il rischio, almeno quello, è stato drasticamenete diminuito. Dice Rombelli: «Abbiamo scaricato la parte azionaria già a novembre del 2008 e abbiamo alzato la liquidità ».
Timing sbagliato
Tutto bene, peccato che povero di azioni il fondo non è riuscito a intercettare il rialzo monstre delle Borse partito il 9 marzo e durato due mesi. Per Maurizio Dallocchio, partner di Rombelli, l'esperienza di Helm «non è stata certo felice, soprattutto per le condizioni e le tempistica dei mercati che ci siamo trovati ad affontare» Nel 2007 la perdita per i tre soci che hanno versato due milioni di capitale è stata di 500mila euro. E anche il 2008 non ha dato buoni frutti. Anche i banchieri e i professori, qualche volta, sbagliano.
Aggiornamento del 13 marzo 2018
Il procedimento penale per truffa aggravata, nei confronti di Alberto Micalizzi, avente ad oggetto la gestione dei fondi inglesi Dynamic Decisions, gi‡ pendente davanti alla Procura di Milano, che ne aveva chiesto il rinvio a giudizio, si Ë definito con sentenza di non luogo a procedere per intervenuta prescrizione, pronunciata in data 7 novembre 2017 dal Gup, Dott. Fanales.