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I costi invisibili del denaro

analisi di Isabella Bufacchi

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19 maggio 2009

Perchè mai "allinearsi" ai tassi bancari europei? Le banche italiane prestano a imprese e famiglie a tassi inferiori dello 0,20% a quelli in vigore in Eurolandia, secondo le elaborazioni dell'Associazione bancaria italiana. «Dai dati in nostro possesso a marzo i tassi applicati dalle banche italiane sia per finanziamenti alle imprese sotto il milione, sia per quelli sopra, sono inferiori di 20 punti base (centesimi di punto percentuale ndr.) ai tassi europei», ha puntualizzato il presidente dell'Abi Corrado Faissola in conferenza stampa al termine del Credit and Liquidity Day: con tanto di tabella circolata all'istante in sala. Da qui il paradosso: applicando alla lettera l'esortazione del ministro dell'Economia Giulio Tremonti - che ha invitato le banche ad allinearsi ai tassi europei - gli istituti di credito in Italia per raggiungere il livello medio in vigore nell'area dell'euro sarebbero costretti ad aumentare il costo del denaro per imprese e famiglie.

I numeri non aiutano a mettere a fuoco un problema molto più complesso di 20 centesimi di punto percentuale. La recessione e la cattiva congiuntura economica di norma aumentano il rischio di credito e conseguentemente il premio a rischio (lo spread) richiesto dalle banche sui finanziamenti, corretto al rialzo in linea con il deterioramento dell'affidabilità dei debitori (imprese e famiglie). La crisi economica in corso però ha un'aggravante: è stata preceduta da una crisi senza precedenti di liquidità e di crollo della fiducia nelle banche a livello mondiale. Il sistema bancario italiano, sebbene tra i meno esposti al mondo al contagio da titoli tossici, è stato colpito comunque dal prosciugamento della liquidità e da un generalizzato peggioramento del rischio-Italia e incremento del costo della raccolta bancaria a medio termine. Questi rincari si sono riflessi sul costo del denaro per la clientela delle banche, imprese e famiglie: la liquidità sta lentamente tornando in circolo e la fiducia nelle banche sta salendo. Ma la violenza di questa crisi è tale da rendere lento e lungo il processo di normalizzazione delle condizioni del credito.

19 maggio 2009
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