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Opel, GM chiede altri 300 mln
Magna: pronti ad anticiparli

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27 maggio 2009

Mossa a sorpresa del colosso della componentistica Magna. La società in corsa per Opel, si é detta disposta ad anticipare i 300 milioni di euro richiesti da General Motors (Gm) se il Governo tedesco potrà fornire garanzie. Frank Stronach, presidente del gruppo canadese-austriaco, ha aggiunto che la società ha sensibilmente aumentato la cifra che era disposto ad offrire a Gm per la casa tedesca. La richiesta, da parte della casa automobilistica di Detroit, di altri 300 milioni a laender e governo tedesco ha cambiato le carte in tavola della questione Opel. Il governo federale e i quattro laender che ospitano gli impianti della Opel erano disposti a sborsare 1,5 miliardi di euro sotto forma di prestito ponte. Ma la controllante di Opel ha alzato la posta. Facendo si che l'unico risultato della maratona di quasi 12 dell'esecutivo tedesco fosse quello di restringere la rosa dei potenziali acquirenti a Fiat e Magna.

Nuovi incontri tra Magna e Gm sono previsti oggi, ha proseguito Stronach, per il quale la casa americana «non si era preparata in modo adeguato» per la maratona terminata senza esito per Opel nelle prime ore di stamani. Fonti industriali hanno indicato a Radiocor che la richiesta di 300 milioni da parte di Gm é stata «una vera e propria sorpresa per la stessa Gm Europe». Una sorpresa che non va giù al consiglio di fabbrica di Opel che punta il dito contro la capogruppo americana General Motors: si è comportata come «un giocatore d'azzardo» e con le sue richieste ha bloccato le trattative per la cessione del marchio tedesco.

Peraltro, gli incontri cominciati ieri alle 17:00 e terminati all'alba di oggi, verso le 4:30, tenuti in cancelleria hanno prodotto la classica fumata grigia.

La strada, per i due gruppi e per il governo tedesco, resta in salita. Il Lingotto e il produttore di componenti d'auto austro-canadese potranno presentare domani le loro offerte rielaborate alla luce degli incontri - e degli sviluppi - di queste ultime ore. Per il governo, come ha indicato il ministro dell'Economia Karl-Theodor zu Guttenberg (Csu) al termine del super-vertice, rimane il nodo dell'amministrazione fiduciaria e dei finanziamenti ponte.

Tutto, quindi, è rimandato a domani. «È stata una notte notevole, una notte che ha dimostrato che abbiamo a che fare con un tema complesso», ha detto Guttenberg al termine del vertice. «Ieri ci siamo confrontati una volta di più con nuovi dati», ha spiegato, sottolineando - riferendosi alla richiesta della maggiore liquidità da parte di Gm - che, «soprattutto la General Motors, ci ha presentato delle sorprese». Anche Roland Koch (Cdu), il governatore dell'Assia, la regione in cui si trova il principale impianto della Opel (Ruesselsheim, 15.300 dipendenti), è stato critico nei confronti degli americani: «Penso che possiamo dire chiaramente che una buona parte dei problemi questa notte siano derivati da una combinazione di fattori: i nuovi numeri della General Motors e una posizione negoziale non molto d'aiuto da parte degli americani, del Tesoro Usa». Una delle conclusioni di «questa notte - ha osservato da parte sua Guttenberg - è che abbiamo ancora bisogno di ulteriori verifiche».

Verifiche che dovrà fare non solo il governo tedesco, «ma soprattutto gli investitori, che devono rielaborare le loro proposte», ha spiegato il ministro. Ma anche Berlino, ha detto Guttenberg, ha «presentato ulteriori richieste al Tesoro americano e attendiamo entro venerdì delle risposte». Queste risposte, ha sottolineato, «sono indispensabili per elaborare un piano» per il futuro della Opel.

«Speriamo di arrivare entro venerdì a una soluzione che offra una prospettiva - ha concluso -. Non abbiamo ancora le certezze per poter mettere in piedi un finanziamento ponte, poichè aspettiamo queste garanzie dal Tesoro Usa e dagli investitori».

Nel frattempo, per Guttenberg lo scenario di un'insolvenza della Opel rimane una possibilità. Ma la Grande Coalizione, così come il governo Usa, non vorrebbero arrivare a questo punto. E, per facilitare un accordo con il futuro investitore, le attività europee della Gm (stabilimenti, della rete vendite e dei brevetti sulle tecnologie) sono già state scorporate dalla casa madre e sono confluite - al netto del debito - nella controllata tedesca Adam Opel GmbH.

Ma all'orizzonte potrebbe esserci anche un altro ostacolo: l'Antitrust europeo. Secondo il Financial Times Deutschland, infatti, Bruxelles potrebbe vincolare la concessione dei previsti prestiti ponte alla vendita o alla chiusura di alcuni impianti della Opel per controbilanciare la distorsione della concorrenza che si verrebbe a creare. Su quest'ultima ipotesi, il portavoce di Guttenberg ha detto che, trattandosi di un importante salvataggio, serve una valutazione ad hoc del problema.

27 maggio 2009
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