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Marchionne: ecco come è nata
la collaborazione con Chrysler

di Fabrizio Buratto

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16 maggio 2009

La collaborazione tra Fiat e Chrysler è nata circa un anno fa da una riunione al Lingotto, durante la quale il gruppo americano chiedeva assistenza tecnica per lo sviluppo di motopropulsori e piattaforme che la Chrysler non possedeva. Lo ha raccontato Sergio Marchionne, ad del gruppo Fiat, venerdì sera alla Fiera del Libro di Torino, durante la presentazione del saggio del neo-direttore della Stampa, Mario Calabresi, "La fortuna non esiste", frutto di un lungo viaggio attraverso gli Stati Uniti d'America. E Marchionne di fortuna non vuole sentir parlare poiché la crisi ed elezione di Obama hanno posto le condizioni per la partnership, ma "in Fiat esisteva una squadra in grado di lavorare bene anche negli USA e soddisfare le richieste di Chrysler, fornendo una tecnologia che loro non avevano". Dunque Marchionne condivide appieno la tesi sintetizzata da Calabresi nel titolo del saggio, e va oltre: "Bisogna saper sfruttare qualsiasi situazione, una crisi come un boom economico". Non solo in economia, ma anche nella vita.

Nel saggio Calabresi, ex-corrispondente di Repubblica dagli Stati Uniti durante i mesi della campagna elettorale di Obama, ha raccolto undici "storie di uomini e donne che hanno avuto il coraggio di alzarsi", come recita il sottotitolo.

Del libro, in realtà, si è parlato assai poco, poiché la presenza di Marchionne, che ha studiato in Canada e ha lavorato gli Stati Uniti, trasforma l'incontro in un'intervista da parte di Calabresi. E il manager risponde in modo misurato senza mai rinunciare all'ironia – tratto distintivo dell'intelligenza – a partire dal commento sul crollo del pil italiano nel primo trimestre. "Sono dati del passato, che confermano i problemi registrati nel primo trimestre di quest'anno. Abbiamo avuto la conferma che il mal di pancia che avevamo esisteva". Marchionne si dice sicuro: "il fondo è stato toccato, vi sono moltissimi segnali, a livello internazionale, secondo i quali la ripresa è iniziata, anche se non possiamo dire di quanto si ricomincerà a crescere". E non crede si tratti di una crisi globale, in quanto l'America latina quasi non ne è stata toccata, mentre la Cina continua a tenere.
Venendo al libro, il coraggio di rialzarsi parte dagli Stati Uniti, i primi a cadere, eppure capaci di fare ancora una volta la Storia, con l'elezione di Obama, proprio durante la caduta. Marchionne ne parla in termini entusiastici, leggendo, in inglese e senza accento italiano ("mi ci sono voluti sei anni a perdere quando arrivai in Canada e ho perso sei anni di ragazze perché limita l'approccio") l'inizio del discorso di Obama a Chicago subito dopo la vittoria elettorale del 4 novembre 2008. "Quello che è accaduto negli USA non potrebbe mai succedere in Italia. Se qualcuno negli Stati Uniti dicesse ad un bambino di otto anni, figlio di un operaio della Ford: studia, impegnati, che un giorno diventerai Presidente, sarebbe credibile". In Italia, al contrario, non si potrebbe dire ad un bambino nelle medesime condizioni che potrebbe diventare presidente del Consiglio.

16 maggio 2009
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