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G8: tempi lunghi per nuove regole mercati

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13 giugno 2009
Giulio Tremonti e Tim Geithner al G8 finanza di Lecce (Ansa)
DOCUMENTI / Il comunicato finale del vertice G8 dei ministri finanziari a Lecce (in inglese)

Slittano i tempi per la definizione di un nuovo quadro di regole mondiali per l'economia e la finanza: quel `Global standard' coniato da Giulio Tremonti a gennaio scorso che avrebbe dovuto vedere la luce al G8 dei capi di Stato e di Governo dell'Aquila sotto la presidenza italiana del mese prossimo. La battuta d'arresto è emersa in occasione del G8 finanziario di Lecce, dove tuttavia è stato compiuto un ulteriore step verso la messa a punto di questa sorta di `passaporto' etico-giuridico per l'economia globale. «Ci sono differenti sensibilità - ammette il ministro dell'Economia Tremonti - ma si punta a un testo condiviso». Si tratta di «un processo complesso, un cammino importante, che non si può chiudere in sei mesi». Per tutte queste ragioni, avverte, è necessario un "compromesso politico".

Tremonti, a Lecce nelle vesti di presidente di turno del summit, garantisce tuttavia che «siamo sulla strada giusta e nella direzione giusta», e manda in soffitta il termine `Global standard', su cui i paesi anglosassoni si sono messi di traverso, a favore di una definizione meno vincolante: `Lecce Framework', che lega le novità al vertice economico nella città salentina. E ammette che una posizione comune finale non approderà sul tavolo dell'appuntamento de L'Aquila del 8-10 luglio, ma se ne continuerà a discutere anche in futuro. Il titolare dell'Economia tiene a precisare che né l'allungamento dei tempi né il cambio di rotta sul nome sono sintomo di "un insuccesso". Al contrario, dice, «è un successo», molto di più delle formule individuate al G8 di Roma lo scorso febbraio e dal G20 di Londra.


Il ministro ripercorre quindi le tappe, dalla nascita dell'idea di un `Global legal standard' a gennaio scorso a Parigi, il G8 di Roma dove è stato dato mandato alla commissione Ue, al Financial stability board e in particolare all'Ocse di fornire il suo contributo nella realizzazione del nuovo codice regolamentare, fino alla due giorni leccese che si è conclusa oggi. E chiarisce che l'obiettivo resta quello di definire regole «estese a tutto il campo delle attività economiche», perché, spiega, «siamo convinti del fatto che le regole sono necessarie per la finanza ma devono essere estese a tutto il campo dell'economia», coerentemente con la nuova struttura del capitalismo. «A metà gennaio - afferma Tremonti - sembrava un'utopia solo il fatto di parlarne». Ma presto ci si è resi conto, osserva, che «non si poteva entrare nel nuovo secolo con gli schemi del vecchio», che serve «una tavola di valori che potrebbe costituire un'architettura finora non sperimentata».
Serve tuttavia unità di intenti. E lo stesso Tremonti punta a un esito comune, ma per raggiungere questo obiettivo è opportuno che le otto grandi potenze mondiali scendano a un compromesso.

«Si devono fare dei compromessi, finora non li abbiamo fatti per mettere insieme posizioni che possono essere diverse. Sarà necessario un compromesso politico - insiste - ma un punto fondamentale è il consenso sul fatto che si stia facendo la cosa giusta al momento giusto».
Adesso, è quindi il messaggio conclusivo del ministro, occorre rimboccarsi le maniche, andare avanti e continuare a lavorare: oltre al G8 italiano che dedicherà attenzione al tema, nel calendario degli otto Grandi c'è anche un G20 in programma per settembre.

Geithner: è presto per parlare di ripresa. La ripresa non è ancora arrivata, e i governi non devono quindi alleviare le misure di stimolo per l'economia adottate. È l'avvertimento del segretario al Tesoro Usa, Timothy Geithner. «Non credo siamo già giunti ad un punto nel quale possiamo parlare di una ripresa in atto - ha dichiarato Geithner al termine del G8 finanziario di Lecce - è troppo presto per cambiare rotta e contenere le politiche». Alcuni paesi, come la Germania, hanno chiesto di iniziare a ritirare i piani di stimolo per rimettere a posto i conti pubblici.

13 giugno 2009
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