Ericsson, primo costruttore mondiale di reti di telefonia mobile, ha chiuso il secondo trimestre fiscale con un utile netto in calo del 56% su base annua e sotto le attese degli analisti, a causa delle perdite nelle sue joint venture attive nei comparti cellulari e semiconduttori.
La società svedese ha riportato un utile netto di 831 milioni di corone (78,1 milioni di euro), 26 centesimi ad azione, contro gli 1,9 miliardi di corone, 59 centesimi ad azione, registrati un anno fa. La previsione media degli analisti, scrive Bloomberg, era di 2,1 miliardi di corone. I ricavi sono aumentati del 7,4% a 52,1 miliardi di corone (4,9 miliardi di euro), rispetto ai 53,3 miliardi attesi dagli analisti. «In questo momento gli effetti della crisi economica sul mercato delle infrastrutture mobili sono più visibili, specialmente nei mercati con valute sotto pressione e condizioni di credito più dure», ha commentato l'ad di Ericsson Carl-Henric Svanberg, che dall'inizio del prossimo anno lascerà il posto ad Hans Vestberg.