Il piano di riduzione costi per 140 milioni spinge L'Espresso in Borsa. Il titolo del gruppo editoriale romano ha avviato le negoziazioni sfiorando quota 1,1 euro per poi ripiegare leggermente: il rialzo é comunque del 6,06 a 1,067 euro. Oltre un milione di pezzi trattati nella prima mezz'ora di negoziazione a fronte di una media giornaliera di 1,25 milioni nell'ultimo mese.
Nella tarda serata di ieri una nota della società ha comunicato l'ok del cda al piano di ristrutturazione che prevede risparmi complessivi pari al 17% dei costi 2008 con effetti principalmente sull'esercizio in corso e a regime dal 2010. In particolare, i costi industriali subiranno un abbattimento del 22% rispetto al 2008 «grazie alla soppressione delle iniziative di distribuzione scarsamente remunerative, agli interventi già operati sulle foliazioni e i formati delle testate del gruppo». Sarà inoltre riorganizzata la struttura produttiva sfruttando maggiormente le sinergie tra i quotidiani locali e La Repubblica. Un risparmio del 15% é stimato sugli altri costi (redazionali, commerciali e di distribuzione, di gestione e amministrazione).
Sul fronte occupazionale sono già state avviate le procedure sindacali in merito ai tagli che riguardano il personale poligrafico, mentre per i giornalisti sono stati illustrati ai comitati di redazione dell'Espresso e di Repubblica gli interventi previsti dal piano: secondo indiscrezioni di stampa, i tagli al quotidiano La Repubblica potrebbero riguardare 60 persone e non si esclude nelle prossime settimane la richiesta dello stato di crisi.
