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Risanamento, il pm chiede il fallimento: cda lunedì |
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16 LUGLIO 2009
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Il Tribunale di Milano ha convocato Risanamento, invitandola a comparire in udienza il 29 luglio prossimo, per la dichiarazione di fallimento. La società immobiliare che fa capo a Luigi Zunino, in accordo con le banche, sta lavorando alla cessione di asset per rientrare del debito ma il pm Roberto Pellicano, si è mosso in autonomia muovendosi nell'ambito dell'inchiesta Italease. Il Tribunale ha quindi convocato la società per il 29 luglio per accertare i presupposti della dichiarazione di fallimento. Per preparare una difesa il consiglio di amministrazione della società è stato convocato d'urgenza per lunedì prossimo, 20 luglio. Piazza Affari resta per ora alla finestra: le azioni sono rimaste sospese giovedì per l'intera seduta (lo sono anche oggi e lo saranno fino a lunedì, ha fatto sapere questa mattina Borsa Italiana). Infine, mai del tutto abbandonata, ci sarebbe anche l'ipotesi dell'apertura a un nuovo socio. Risanamento è controllata al 73% da Luigi Zunino, anche se il 19% circa è in pegno a Intesa Sanpaolo e oltre il 26% a Unicredit. Il 23% è sul mercato, il 4% è di altri investitori, di cui il principale è il fondo di gestione del risparmio European investors incorportated che, secondo gli ultimi prospetti Consob, detiene il 2% del pacchetto azionario. Il gruppo stima di avere un portafoglio immobiliare totale di circa 2,5 milioni di metri quadrati, per un valore di cinque miliardi di euro. Le maggiori proprietà sono a Milano e Parigi.
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