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Solo tre Ipo nei primi otto mesi del 2009

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15 agosto 2009

Si registra una diminuzione anche per i delisting, complice la ripresa dei listini dai minimi di marzo che ha reso meno conveniente revocare una società dal listino


Sei nuove quotazioni nel 2008, tre nei primi otto mesi del 2009. Rallentano le Ipo (Initial public offering) a Piazza Affari, nonostante i listini da marzo ad agosto abbiano ripreso quota. Ad entrare in Borsa sono tutte piccole società e tutte nell'Aim Italia (Alternative Investment market), il nuovo segmento destinato alle piccole e medie imprese.

A maggio hanno debutto Ikf, investment company specializzata in Pmi e la società greca di software Neurosft, mentre a luglio è toccato a Vrway Communication, azienda specializzata nella comunicazione d'impresa. Piccole operazioni da pochi milioni di euro, com'è nella natura dell'Aim, certamente non tali da scaldare gli investitori o da attrarre l'attenzione delle prime pagine dei giornali finanziari. Nel 2008 era andata un po' meglio, perche nei primi otto mesi dell'anno si erano quotate in sei, vale a dire Investimenti & Sviluppo Mediterraneo e Molmed sull'Mta, Rosss, Best Union company, Enervit e Ternienergia sull'Expandi, per un totale di sei nuovi ingressi. Dopo l'estate, invece, è stato il deserto, con il crack Lehman Brothers a segnare l'acuirsi della crisi finanziaria internazionale e il conseguente tracollo dei listini.

Il dopo ferie, però, potrebbe forse riservare qualche altra nuova quotazione, anche se tutto dipenderà dall'andamento dei mercati. Sull'Aim ci sono altre quattro società che hanno espresso interesse per la quotazione, vale a dire Fintel (eolico), Ital Tbs (cliniche), Conte of Florence (moda) e Uai (alberghiero), mentre sullo Star la più vicina all'Ipo è Yoox, società di moda on line che ha già convocato il cda per il 3 settembre con il compito di approvare la quotazione in Borsa entro la fine del 2009.

Se a Piazza Affari calano i collocamenti si registra una diminuzione anche per i delisting, complice la ripresa dei listini dai minimi di marzo che ha reso meno conveniente revocare una società dal listino. Le ultime ad abbandonare la Borsa di Milano sono state Negri Bossi, Ergo Previdenza e Bbva, che però era un dual listing. Nei primi mesi dell'anno invece a lasciare il listino sono state Meliorbanca, in seguito all'Opa lanciata da Bper, Anima delistata da Bpm, Alitalia, Lavorwash, mentre Ifi e Ifil si sono fuse e hanno cambiato denominazione in Exor.

Le prossime dovrebbero essere Fmr Art'è e Mirato, mentre è andata a buon fine l'Opa su Rgi lanciata attraverso Newco Diana dal fondo Capitolo-otto di Alessandro Benetton e dal fondatore Paolo Benini e si attende quindi solo il completamento dell'operazione di delisting con l'acquisto delle minorities. Fra le altre candidate a lasciare Piazza Affari c'è la blue chip Alleanza, in scia al progetto di fusione per incorporazione deliberato dalla controllante Generali che avrà come effetto collaterale il delisting.

Da definire invece il destino di Banca Italease dopo che l'Opa lanciata da Banco Popolare e conclusasi a metà luglio non ha raggiunto il traguardo del 90% del capitale necessario al delisting, fermandosi all'88% circa. Banco Popolare ha messo in cantiere per Italease un aumento da 1 miliardo per rafforzare i ratios patrimoniali e al termine dell'operazione, se supererà il 90% del capitale, deciderà il da farsi.

La lista di altri possibili candidati per l'uscita nel 2009 da Piazza Affari potrebbe comunque allungarsi. Solo per rimanere agli ultimi mesi, sono girate voci, sempre smentite, di possibili delisting per l'Espresso, Fastweb, Aeffe, Erg, Beni Stabili, Beghelli e Permasteelisa. In ordine di tempo le ultime sono state Fnm, Ferrovie Nord Milano, con il principale azionista Regione Lombardia che ha ammesso di aver preso in esame l'ipotesi, e Panariagroup, con un portavoce che alla fine della scorsa settimana ha smentito che il progetto sia allo studio. Resta da vedere invece quale sarà il destino delle società in difficoltà finanziarie, come ad esempio Trevisan Cometal che a settembre chiederà l'ammissione a una procedura concorsuale. Ad altre sette società, Viaggi del Ventaglio, Eutelia, Sadi, Tiscali, Crespi, Socotherm e Omnia Network invece i revisori non hanno certificato i bilanci 2008.

Manca ancora qualche mese per poter fare un bilancio rispetto al 2008, ma al momento le operazioni di delisting sembrano essere in calo rispetto allo scorso anno quando sono state revocate dalla Borsa italiana, fra delisting e fusioni, ben 19 società. Nel dettaglio Asm Brescia, I.Net, Maffei e Suez dopo operazioni di fusione, Abn Amro a seguito di delisting da Euronext, mentre sono state oggetto di Opa e quindi delistate Jolly Hotel, Linificio e Canapificio Nazionale, Cassa di risparmio di Firenze, Polynt, Sirti, Cremonini, Marazzi group, Smurfit Sisa, Guala Closures, Navigazione Montanari, Immobiliare Lombarda, Banca Popolare di Intra e Ducati Motor.

15 agosto 2009
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