La cautela in vista delle elezioni politiche di domenica per la Camera Bassa in Giappone spinge la Borsa di Tokyo a un netto ribasso, che accentua la tendenza generale riflessiva sulle piazze asiatiche. Dopo esser arrivato ieri ai massimi da quasi 11 mesi, l'indice Nikkei ha chiuso oggi in calo del l'1,56% a quota 10.473,97 punti, indebolito anche dal rafforzamento delle yen sul dollaro che ha penalizzato i titoli delle società esportatrici.
La prudenza degli investitori è legata anche al fatto che domani saranno rilasciati alcuni dati economici di una certa importanza, tra cui le ultime cifre sulla disoccupazione (che veleggia sui massimi del dopoguerra al 5,5%) e quelle sull'inflazione, o meglio sulla deflazione che si va accentuando (l'ultimo dato sui prezzi al consumo ha segnalato una diminuzione senza precedenti del 2,2%). Che sul fronte dell'occupazione non ci sia ripresa, evidenziato anche dalla notizia di oggi secondo cui i grandi magazzini Mitsukoshi stanno per varare un piano di forte riduzione del personale. I dati di domani potrebbe dare il colpo di grazia per il premier Taro Aso e il suo Partito, il Liberaldemocratico, che perderà il potere dopo aver guidato il Paese dalla sua fondazione (1955) con una sola breve interruzione. Colpo di grazia nel senso che il Partito democratico, guidato dal presidente Yukio Hatoyama, potrebbe riuscire addirittura a superare i due terzi dei seggi parlamentari: un sondaggio pubblicato oggi dall'Asahi Shimbun non lo esclude, anche se evidenzia che esiste ancora un alto numero di indecisi. I mercati finanziari, nel complesso, danno già per scontata la vittoria dei democratici, che vari analisti ritengono possa risultare positiva, sul breve termine, per la Borsa, come apertura di credito a una nuova amministrazione che sarà impegnata a cercare di rilanciare la domanda interna e potrà contare su una maggioranza nei due rami del parlamento. Da due anni, infatti, l'opposizione già guida la Camera Alta ed è riuscita in vari modi a inceppare l'azione del governo Aso.
