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Credit Agricole, minusvalenza su quota Intesa Raddoppiato l'utile trimestrale

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27 agosto 2009

Chiuso il secondo trimestre con un utile netto consolidato più che raddoppiato a 201 milioni contro 76 milioni un anno prima e 174,1 milioni nelle attese. Previsto un calo delle svalutazioni di asset tossici e lo stop al ricorso agli aiuti di Stato

Crédit Agricole ha iscritto nel bilancio del secondo trimestre una minusvalenza di 206 milioni sulla quota del 5,823% che controlla in Intesa Sanpaolo. È quanto si legge nel rendiconto trimestrale, nel quale si precisa che i proventi da partecipazioni sono stati pari a 364 milioni, compreso l'impatto negativo dalla quota in Intesa Sanpaolo. Come già preannunciato a inizio maggio, dal secondo trimestre 2009 la banca francese ha contabilizzato per la prima volta la quota con il metodo del patrimonio netto e non più in base al valore di Borsa delle azioni dell'istituto italiano.

In ogni caso, ha dichiarato all'agenzia Radiocor il direttore generale, Georges Pauget, parlando a margine della presentazione dei risultati della banca francese, «per il momento non è in discussione la discesa sotto il 2% di Intesa Sanpaolo». Il gruppo francese detiene il 5,82% di Intesa mentre l'Antitrust aveva richiesto di scendere sotto questa soglia entro il 2008 e sotto il 2% entro il 2009. Pauget ha aggiunto che «il patto sulla quota di Intesa Sanpaolo funziona bene, come del resto la consultazione con Generali», sottolineando il confronto positivo con il gruppo triestino sulla quota (10,9% complessivo) sindacata di Intesa Sanpaolo. Pauget ha poi aggiunto che «la discussione con l'Antitrust prosegue».

Intanto risultati migliori delle attese nel secondo trimestre e la fiducia espressa dal management per l'andamento nei prossimi mesi malgrado un difficile scenario economico stanno sostenendo il titolo che alla Borsa di Parigi è in rialzo del 5,12% a 13,24 euro. Il Credit ha chiuso il secondo trimestre con un utile netto consolidato più che raddoppiato a 201 milioni contro 76 milioni un anno prima e 174,1 milioni nelle attese. Nel primo semestre l'utile netto è ancora in calo del 58% a 403 milioni. Sempre molto elevate le svalutazioni con 1,13 miliardi nel trimestre contro 365 milioni un anno prima, mentre l'aumento rispetto al primo trimestre è limitato al 3,9%. I ricavi sono in crescita del 40% a 4,56 miliardi (4,28 miliardi le attese).

Bene accolto dal mercato il fatto che la Banca Verde ha previsto un calo delle svalutazioni di asset tossici in futuro e ha precisato di non volere più fare ricorso agli aiuti di Stato: «Si tratta di uno sviluppo molto positivo - ha osservato un cambista a Parigi - che dovrebbe soddisfare gli investitori e aumentare, nel complesso, la fiducia nella banca». Positivo anche l'andamento dei ratio di capitale con un Tier 1 al 9,2% a fine giugno (con un Core Tier 1 all'8,6%) contro l'8,8% di fine marzo. L'utile operativo lordo consolidato si è portato nel secondo trimestre a 1,57 miliardi (1,3 miliardi le attese) da 102 milioni un anno prima.

27 agosto 2009
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