Il pil degli Stati Uniti è cresciuto del 3,5% nel terzo trimestre dell'anno. Il dato reso noto oggi dal governo è migliore delle stime degli analisti che avevano previsto una crescita del 3,2% rispetto ai tre mesi precedenti, quando il pil era calato dello 0,7%. Con il ritorno alla crescita si è interrotta la serie di quattro trimestri consecutivi di calo del pil: non era mai avvenuto da quando il governo aveva iniziato a pubblicare la statistica nel 1947.
Secondo i dati del dipartimento del Commercio, le spese per i consumi nel trimestre sono cresciute del 3,4%, il maggior incremento dal primo trimestre del 2007. Nei tre mesi precedenti, le spese per i consumi erano calate dello 0,9%. Gli investimenti residenziali, una delle principali cause della caduta in crisi dell'economia, sono salite nel terzo trimestre del 23,4%, fornendo un contributo positivo alla formazione del pil per la prima volta dal 2005. Entrambe le voci hanno beneficiato dei programmi di stimolo varati da governo e dunque resta da verificarne la tenuta nel lungo periodo, quando questi interventi di sostegno verranno a scemare. Positivo anche il contributo al pil delle variazioni delle scorte. Nel trimestre infatti le giacenze sono calate di 130,8 miliardi di dollari in netta frenata rispetto ai 160,2 miliardi del secondo trimestre: questa riduzione della flessione ha contribuito per 0,94 punti percentuali alla formazione del pil.
Il presidente degli Stati Uniti
Barack Obama ha detto che il rialzo trimestrale «dimostra che la recessione si sta calmando», spiegando che il metro della «solidità economica» del Paese sarà la sua capacità di «creare posti di lavoro». Obama ha poi spiegato che la strada per una piena ripresa dell'economia americana è ancora lunga. A livello statistico la recessione sarà finita, ma per milioni di americani resta «viva e dolorosa», ha invece
avvertito il segretario di stato al Tesoro, Timothy Geithner, commentando i dati sul Pil. «La disoccupazione resta a un livello inaccettabile per chiunque sia senza lavoro - ha affermato durante una audizione parlamentare - e la recessione resta viva e dolorosa per qualunque famiglia che rischi il pignoramento di casa, per tutte le piccole imprese che accusano restrizioni sul credito».