La richieste di risarcimento presentata in sede civileda un gruppo di banche estere per il fallimento di Federconsorzi «è per UniCredit di 78 milioni di euro e non di 2,2 miliardi come riportato erroneamente dalla stampa». Questa la risposta a un'azionista da parte dell'amministratore delegato di UniCredit, Alessandro Pdurante l'assemblea straordinaria convocata per il varo dell'aumento di capitale. Profuno ha aggiunto che «la causa è alle fasi iniziali e una sentenza della Corte di Cassazione del 2006 ha giudicato lecite le vicende che hanno portato alla liquidazione di Federconsorzi».
A stretto giro Kensington International e Springfield Associates hanno replicato all'ad di UniCredit. Sull'entità del risarcimento, un portavoce dei fondi affiliati di Elliott Management Corporation, ha precisato: «Se è vero che la posizione dei creditori che hanno promosso la causa è dell'ordine di grandezza di 78 milioni di euro, a cui peraltro vanno aggiunti interessi legali e rivalutazione monetaria, è non meno vero che il riconoscimento del principio che si intende far valere è potenzialmente applicabile a tutti gli altri creditori di Fedit. Una circostanza che può determinare la responsabilita complessiva di Unicredit sino a un ammontare di 2,2 miliardi di euro».
Quanto all'ipotesi che la causa sia priva di fondamento, i fondi del gruppo di investimento internazionale sostengono che «se nella prima udienza il giudice avesse ritenuto l'azione dei creditori palesemente infondata o inammissibile da un punto di vista procedurale, avrebbe rinviato la causa per la precisazione delle conclusioni, come espressamente richiesto dai legali di Unicredit. Cosa che non ha fatto, concedendo al contrario i termini di legge necessari per istruire la causa ed approfondire l'indagine».
Riguardo al fatto che la Corte di Cassazione ha giudicato lecite le vicende che hanno portato alla liquidazione di Federconsorzi, ricorda il portavoce, la sentenza citata era stata emanata in un giudizio penale che riguardava solo le posizioni di Pellegrino Capaldo, Ivo Greco e altri e non ha nulla a che vedere con l'oggetto della causa civile intentata dai creditori che l'hanno promossa.
