È il principio contabile internazionale per la classificazione e valutazione degli strumenti finanziari. In base a questo criterio, crediti, debiti, titoli e contratti derivati non sono contabilizzati in funzione della loro natura, ma in base alla finalità per la quale sono detenuti dall'impresa.
I risultati della valutazione degli strumenti di "trading" devono essere imputati a conto economico, mentre quelli relativi alle attività disponibili per la vendita vengono imputati a una riserva del patrimonio netto fino al momento del realizzo. Con la crisi dei mercati finanziari è diventato difficile applicare le disposizioni dello Ias 39 e nell'ottobre 2008 è stato deciso un emendamento che ha permesso di ridurre l'ambito di applicazione del fair value alle attività finanziarie illiquide. (tratta da Il nuovo ABC dell'economia, invendita con Il Sole 24 Ore).