Più che un maquillage sembra una rivoluzione. Il sistema bancario inglese esce radicalmente mutato dalle misure che la Commissione europea e il Tesoro britannico hanno messo a punto d'intesa con Lloyds e soprattutto Royal Bank of Scotland.
«Mi aspetto nei prossimi tre anni – ha commentato il Cancelliere dello scacchiere Alistair Darling – la comparsa sul mercato di tre nuovi players». Saranno il prodotto dello scorporo di attività confermato ieri da Rbs e Lloyds. La banca guidata da Stephen Hester cederà 312 filiali ridando vita a nomi gloriosi spariti nel consolidamento degli anni scorsi da Williams Glyn a Nat West in Scozia; venderà le sue attività assicurative; lascerà il Global Merchant service che gestiva il pagamento con le carte di credito e debito e la piattaforma per il trading delle materie prime. Tutto entro cinque anni al massimo. Lloyds dovrà invece liberarsi di almeno 600 filiali e rilanciare il marchio Tsb. In totale andranno sul mercato il 10% circa delle agenzie bancarie presenti nel Regno Unito, riducendo del 4,6 % la quota di Lloyds, leader del retail, e del 2% quella di Rbs, che diminuirà più sensibilmente nel settore dello small business.
Una dieta a basse calorie, quindi, soprattutto per Royal Bank, che si accompagna alla definizione del nuovo accordo statale per la protezione pubblica dalle conseguenze prodotte dagli asset tossici. Lloyds ha ottenuto di uscire dal piano pubblico e per questo s'è impegnata a raccogliere sul mercato la somma monstre di 21 miliardi di sterline: 13,5 con aumento di capitale e il resto con obbligazioni convertibili.
Rbs parteciperà ricevendo circa 25 miliardi di aiuti pubblici dallo Stato che sale così a 84% del capitale (con diritto di voto bloccato al 75 %). Il meccanismo, piuttosto complesso, è stato reso più flessibile consentendo a Rbs di uscire dal piano pagando una multa di 2,5 miliardi. Per l'adesione la banca di Hester dovrà pagare 700 milioni all'anno. In cambio di tutto ciò, Rbs si assume i rischi degli asset tossici, una sorta di franchigia, fino alla perdita di 60 miliardi di sterline, poi scatterà l'aiuto pubblico.
Complessivamente le operazioni annunciate oggi avranno sul bilancio britannico un impatto che sfiora i 40 miliardi di sterline. Il management di Rbs ha accettato vincoli rigidi sui bonus. In cash saranno pagati solo a chi ha stipendi entro i 39 mila pound, agli altri andranno azioni. Gli executive avranno i loro bonus di quest'anno non prima del 2012.