Il peggio è passato, ma la Banca d'Inghilterra continua con la linea dura contro le banche che non hanno imparato la lezione.
Nel Financial Stability Report, il rapporto semestrale uscito stamattina, la Banca dichiara che il massiccio programma di intervento, che ha compreso tagli dei tassi al minimo storico dello 0,5% e il ricorso a 200 miliardi di sterline di quantitative easing, ha avuto successo nel far ripartire l'economia. La situazione finanziaria è "molto più stabile" ora di quanto fosse sei mesi fa.
Le banche hanno aumentato gli utili e la loro autonomia finanziaria, però hanno ancora molto da fare per migliorare la loro situazione patrimoniale e garantire la loro stabilità a lungo termine. Gli istituti di credito "restano vulnerabili al rischio di una ripresa economica meno forte del previsto". E' importante quindi che il settore bancario continui a potenziare le riserve di capitale invece di ridistribuire gli utili e tornare alle pratiche rischiose del passato.
Il Parlamento britannico sta discutendo il Financial Services Bill, che propone di dare più poteri di supervisione e regolamentazione alla Financial Services Authority (Fsa), tra i quali il potere di impedire il pagamento ai banchieri di bonus o incentivi finanziari ritenuti eccessivi. Verrà anche creato un nuovo Council for Financial Stability, al quale parteciperanno rappresentanti del Tesoro, della Banca d'Inghilterra e della Fsa. Le banche saranno tenute tra l'altro ad avere forti riserve di capitale e a preparare i cosiddetti "testamenti in vita" per garantire una successione ordinata e senza traumi in caso di fallimento.
Se il nuovo sistema di regolamentazione più severa e la nuova tassa del 50% sui bonus bancari superiori alle 25mila sterline, annunciata dal cancelliere dello Scacchiere, porteranno al temuto esodo di banchieri dalla City verso regimi fiscali più benevoli non sarà poi una tragedia, ha dichiarato un dirigente della Banca d'Inghilterra. A dimostrare il nuovo regime di "tolleranza zero" della Banca, Andy Haldane, responsabile della stabilità finanziaria, ha dichiarato che l'esodo, se avverrà, sarà "un prezzo che vale la pena pagare" in cambio di una garanzia che non si verificheranno di nuovo crisi finanziarie come quella appena superata.