La City torna ad assumere: è troppo presto per dire che la crisi è finita, ma crescono le possibilità di impiego nel settore finanziario. Secondo un sondaggio pubblicato stamani da Morgan McKinley, le opportunità di lavoro sono aumentate del 15% in novembre rispetto allo stesso mese del 2008. Si tratta del primo aumento mensile del numero di posti di lavoro disponibili da due anni. «La ritrovata fiducia nel settore finanziario si è trasmessa anche al mercato del lavoro», afferma Andrew Evans, managing director di Morgan McKinley.
L'andamento positivo è confermato anche dal Report on Jobs di Kpmg, che dimostra un miglioramento del mercato del lavoro in tutti i settori. In novembre il numero di persone con un posto di lavoro fisso è aumentato per la prima volta da due anni e mezzo, mentre gli stipendi sono saliti per la prima volta da 15 mesi. «Sono notizie molto positive, - ha commentato Kevin Green, chief executive della Recruitment and Employment Confederation. – I datori di lavoro in quasi tutti i settori stanno abbandonando la fase di blocco delle assunzioni e stanno di nuovo reclutando persone».
Nonostante questi segnali incoraggianti, la disoccupazione continua ad aumentare in Gran Bretagna e i piu' colpiti sono i giovani in cerca del primo impiego, laureati o meno. La crisi sta creando un nuovo fenomeno finora riservato a Paesi mediterranei come l'Italia. Noi li chiamiamo "mammoni", gli inglesi li chiamano "boomerang kids": sono i giovani che, anche se magari hanno lasciato casa per frequentare l'universita', una volta terminati gli studi tornano a vivere con i genitori. Il loro numero e' in netto aumento, secondo l'Ufficio nazionale di Statistica (Ons).
La ragione è quasi sempre economica, dato che i corsi universitari sono costosi e i neolaureati di solito devono ripagare ingenti debiti contratti durante i loro anni di studi. Se poi non riescono a trovare lavoro la situazione economica si aggrava: ecco quindi la scelta di tornare da papa' e mamma per risparmiare i soldi dell'affitto. A fare questa scelta pero' sono soprattutto i maschi. Secondo gli ultimi dati dell'Ons, un quarto dei giovani tra i 25 e i 29 anni vivono ancora in famiglia, mentre solo una ragazza su otto della stessa età coabita con i genitori. Nella fascia di età tra i 30 e i 34 anni, un uomo su dieci vive in famiglia mentre solo una donna su venti fa la stessa scelta.