L'agenzia internazionale Standard & Poor's ha posto il rating sovrano di lungo termine della Grecia sotto esame con implicazioni negative, cioè in vista di un possibile downgrade del giudizio. L'agenzia ha spiegato che deciderà sul rating quando riceverà ulteriori informazioni della autorità di Atene sui piani in cantiere per fronteggiare la crisi economica e la pressione fiscale. «I piani di consolidamento fiscale presentati dal nuovo governo - ha detto l'analista Marko Mrsnik - non sembrano in grado di garantire una decisa riduzione dei deficit fiscali e del debito pubblico». Il governo greco ha alzato di recente le stime per il deficit 2009 al 12,7% del pil, oltre sei punti percentuali in più rispetto alle proiezioni precedenti.
S&P ha invece confermato ad A+ sul lungo termine e ad A-1+ sul breve termine la valutazione sul merito di credito della Repubblica italiana. L'outlook è stabile. Confermato lo stesso livello di rating anche per la Cassa Depositi e Prestiti. Gli analisti di S&P spiegano di aver «mantenuto gli stessi giudizi con un outlook stabile sulla base di aspettative in cui il debito va stabilizzandosi entro il 2011 - per quanto a uno dei livelli più elevati tra i Paesi con rating - vista la nostra interpretazione dell'impegno del governo per un consolidamento del bilancio basato ampiamente sulla spesa a partire dal 2010». Secondo gli analisti di S&P, la flessibilità fiscale dell'Italia resta però altamente limitata e stima il debito pubblico 2010 al 116% del prodotto interno lordo, circa quattro volte la media (31%) dei paesi che hanno un rating a singola A.
