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Come si potrebbe procedere da subito per trovare un ragionevole punto di equilibrio tra le esigenze delle banche e quelle delle imprese?
Se si avvia un dialogo tra il Governo, le istituzioni del mercato, le banche e le imprese che punti a valorizzare le convergenze nell'interesse del Paese, credo che non sia impossibile raggiungere un patto di collaborazione che abbia due grandi obiettivi: un'intesa per lo sviluppo delle imprese e dell'economia e un'intesa per la trasparenza nella nuova ottica di Basilea2. E' inutile dire che l'uso della leva fiscale nel rispetto dei vincoli del bilancio pubblico è essenziale per centrare gli obiettivi indicati.
Ammetterà che chiedere agevolazioni fiscali per le banche in un momento di crisi come l'attuale non è la più popolare delle scelte politiche possibili?
Bisogna sgombrare il campo dagli equivoci: le banche italiane non chiedono favori ma un trattamento fiscale che le equipari alle banche dei maggiori Paesi europei, che le rafforzi patrimonialmente e che le metta in grado di servire di più e meglio l'economia reale. Allineare i margini di deducibilità fiscale delle perdite sui crediti e degli accantonamenti di capitale delle banche alla media europea significa esattamente questo ed è ciò che vorremmo portare al centro di una nuova politica di sviluppo dalla quale non deve uscire vincitrice una parte su un'altra ma devono prevalere gli interessi generali del Paese. Sarebbe bello avviare il nuovo anno partendo da qui.