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Fulvio Conti (Enel): bene governo. Copenhagen, impossibile tagliare del 30% CO2 entro 2020

di Elysa Fazzino

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15 dicembre 2009

Le vicissitudini giudiziarie di Silvio Berlusconi non preoccupano l'Enel. «Non siamo per niente preoccupati. In effetti, questo governo sta aiutando l'industria a sviluppare investimenti e sta favorendo il business e le relazioni commerciali con gli altri Paesi»: è quanto ha affermato Fulvio Conti, amministratore delegato dell'Enel, in una video-intervista al Financial Times.

Nell'intervista, che punta i riflettori sul vertice sul clima di Copenhagen, Conti afferma che c'è troppo poco tempo per alzare dal 20 al 30 per cento entro il 2020 l'obiettivo di tagli delle emissioni di CO2, come vorrebbe l'Ue. «Potrebbe essere una buona idea se venisse esteso il tempo per raggiungere quel livello…Una riduzione del 30% entro il 2020 sarebbe fisicamente impossibile».

Alla domanda se sia d'accordo con i dirigenti d'azienda che temono per la competitività dell'Europa se andasse più avanti degli Usa, Conti risponde: «Hanno ragione a dire che ci sarebbe qualche svantaggio. Abbiamo bisogno di stabilire un mercato globale per il CO2 cosicché si abbia una vera indicazione di quanto costi essere efficienti o inefficienti nel CO2».

Da Copenhagen, Conti si aspetta un qualche accordo a livello politico. Ma non pensa che ciò sarebbe sufficiente a livello globale: «Gli indiani, i cinesi, i brasiliani, gli stessi americani hanno obiettivi differenti, hanno strumenti differenti e la mancanza di una base comune per le emissioni sarebbe un grosso ostacolo».

L'ad di Enel è favorevole a un maggiore coinvolgimento dell'jndustria e spezza una lancia a favore del sistema di "offset", la possibilità di compensare le quote di CO2 prodotte in eccesso. Revocare il sistema delle compensazioni sarebbe a suo avviso «una stupidaggine».

Quanto al nucleare in Italia, Conti insiste sulla necessità di restaurare la fiducia di chi abita nei territori interessati locali che possono vivere in sicurezza come nel resto del mondo. «Dobbiamo dimostrare, con fatti scientifici, molta determinazione e qualche incentivo, che il nucleare in Italia è possibile».

15 dicembre 2009
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