Londra – Santander, il gigante spagnolo del credito, sta valutando di scorporare e quotare al London stock Exchange le sue attività inglesi. Un'operazione che potrebbe superare i 15 miliardi di sterline e che Santander effettuerebbe per raccogliere la liquidità necessaria per espandersi ulteriormente sulla piazza britannica. Con i capitali rastrellati, infatti, potrebbe assicurarsi gran parte delle 300 agenzie che Royal Bank of Scotland intende vendere.
L'operazione allo studio prevede lo scorporo di Abbey National, Alliance & Leicester, Bradford & Bingley ovvero nomi storici del credito immobiliare britannico che il gruppo spagnolo ha acquisito sfruttando anche le opportunità del credit crunch. Le società verrebbero unite in un unico gruppo di cui Santander terrebbe la maggioranza collocando circa il 25 % del capitale.
Abbery, Bradford e Alliance sono state consolidate nella capogruppo iberica che oggi con le sue insegne biancorosse occupa, letteralmente, le high street britanniche. Se l'operazione troverà conferma si tratterà di un ritorno in grande stile di una banca al mercato per raccoglierà la liquidità indispensabile a promuovere la crescita. L'obiettivo finale, come detto, sono le agenzie che Rbs deve vendere, più di 300 in tutta la Gran bretagna. Una dismissione che Royal bank intende effettuare per fare cassa e alleggerire la propria dipendenza dal Tesoro inglese che controlla circa il 70 % di quella che era stata la più grande banca d'Europa. Oggi è poca cosa se si pensa che il neo gruppo che nascerebbe dall'operazione vagheggiata da Santander, avrebbe una capitalizzazione simile a quella di Rbs.
Non è la prima volta che il colosso del credito iberico fa operazioni di scorporo con ritorno sul mercato. Era già accaduto lo scorso anno in Brasile, quando Santander collocò le sue attività locali in Borsa raccogliendo 5 miliardi di sterline