I dati sull'occupazione americana di gennaio mostrano «segnali di ripresa modesti, ma benvenuti» e rappresentano un «motivo di speranza, ma non di trionfo». Lo ha detto il presidente degli Stati Uniti Barack Obama, commentando i dati diffusi dal dipartimento al Lavoro (disoccupazione calata al 9,7%, ma 20mila posti persi). Parlando da Lanham, in Maryland, dove ha visitato una piccola impresa locale e ha incontrato rappresentanti delle Pmi, Obama ha ribadito che l'economia sta «uscendo dal baratro» creato dalla recessione, pur anticipando che nei mesi prossimi i numeri potrebbero continuare a fluttuare.

Negli Stati Uniti, come si diceva, a gennaio i posti di lavoro sono diminuiti di 20mila unità, dopo il calo dei 150mila posti di dicembre (dato rivisto dalla precedente lettura di un ribasso di 85mila unità). Il dato è peggiore delle attese degli economisti, che stimavano che i posti di lavoro rimanessero invariati. Il tasso di tasso di disoccupazione, però, è inaspettatamente migliorato, attestandosi al 9,7% della popolazione attiva rispetto al 10% di dicembre.

Il calo del tasso di disoccupazione si spiega alla luce del fatto che il rapporto del Dipartimento contiene due studi distinti: uno che tiene conto degli impieghi offerti dalle aziende e l'altro che misura le persone occupate. D'altra parte alcune persone possono svolgere più impieghi. Proprio il rapporto sulle persone mostra che a gennaio il numero di americani che hanno più posti di lavoro è calato.

Il Dipartimento del Lavoro ha rivisto al rialzo il numero di posti distrutti nell'intero 2009, pari a 4,823 milioni di unità. Si tratta di un calo dell'occupazione del 3,6%, come non avveniva dal 1945. Sempre secondo il Dipartimento del Lavoro, dall'inizio della recessione, ovvero dalla fine del 2007, l'America ha visto calare i posti di lavoro di circa 8,4 milioni di unità. Negli ultimi mesi, comunque, il numero di posti di lavoro persi si è assottigliato rispetto al 2008 e alla prima metà del 2009. Il Dipartimento del Lavoro ha rivisto il dato di novembre: sono stati creati 64mila posti e non solamente 4mila posti.

A gennaio i settori che hanno risentito maggiormente della crisi sono stati quello delle costruzioni, dei trasporti e dei depositi, mentre il comparto del commercio e quello dei servizi temporanei hanno creato posti di lavoro.