Il gruppo Fastweb alza la posta per evitare il commissariamento da parte del Gip Aldo Morgigni. Da un lato propone di nominare un soggetto esterno, che abbia un ruolo di garante. Inoltre, su richiesta della Procura di Roma, sta pensando di concedere agli inquirenti una cauzione. Un deposito a favore della Procura di Roma, per coprire sin da ora gli eventuali illeciti profitti che il corso della giustizia potrà appurare. Insomma: un accantonamento ad hoc, come quello già proposto da Telecom Sparkle, che convinca il Gip a non commissariare l'intero gruppo Fastweb.
I Pm Giancarlo Capaldo, Francesca Passaniti e Giovanni Bombardieri l'hanno chiesto. O meglio, così sembra in assenza totale di conferme. E Fastweb, che sta trattando per scongiurare il commissariamento, intende concederlo. Il problema è però definire l'ammontare della cauzione: la trattativa – secondo le indiscrezioni – verte su questo. La Guardia di Finanza ha già sequestrato a Fastweb 38 milioni di euro, pari ai crediti Iva che i Pm di Roma ritengono illecitamente ottenuti dal gruppo telefonico. La cauzione potrebbe ammontare ad altri 38 milioni come vorrebbero i Pm (per dare una garanzia all'Agenzia delle Entrate), oppure a 12 milioni (cifra pari al profitto di Fastweb per le sole operazioni di traffico telefonico). La partita è in corso. Ma il fischio finale è vicino: il 7 aprile il Gip si pronuncerà sul commissariamento.
Tutto nasce dall'inchiesta condotta sul giro di false fatturazioni che ha coinvolto Fastweb e Sparkle (la società controllata da Telecom Italia). Le indagini hanno portato alla luce un vorticoso giro di fatturazioni ritenute fittizie dagli inquirenti per un totale di due miliardi di euro: fatturazioni che – sempre secondo l'accusa – avrebbero consentito a Fastweb e Telecom Sparkle di realizzare un utile illecito pari a 96 milioni di euro e che alla fine avrebbero causato un danno allo Stato per 365 milioni di euro a causa del mancato versamento di Iva. È per questo che lo scorso 23 febbraio il Gip di Roma ha disposto l'arresto di 56 persone, tra le quali spicca il fondatore di Fastweb Silvio Scaglia. Ed è per questo che, i Pm, hanno chiesto il commissariamento di Telecom Sparkle e di Fastweb.
Da qui è iniziata una lunga trattativa, portata avanti dai legali delle due società, per scongiurare l'«ultima spiaggia» del commissariamento. Se Telecom Sparkle è una società controllata da Telecom Italia, Fastweb è una società direttamente quotata in Borsa: il commissariamento potrebbe quindi passare come un ciclone a Piazza Affari dove il titolo ha già perso l'8,83% dal 23 febbraio scorso. Nella prima udienza per decidere su questo tema, che si è tenuta a Roma il 2 marzo, Fastweb ha cercato di limitare i danni chiedendo una sorta di "mini-commissariamento". Invece di mettere il "cappello" della Procura sull'intero gruppo di telefonia, gli avvocati di Fastweb hanno in sostanza chiesto di commissariare solamente il settore «wholesale», cioè quello in cui sarebbero stati commessi gli illeciti ipotizzati dalla Procura. La logica di quella richiesta è semplice: isolare la parte del gruppo finita nella bufera giudiziaria e salvare tutto il resto. Insomma: curare la parte "malata" (o presunta tale), ma non l'intero gruppo. Contemporaneamente il gruppo ha anche nominato la società di revisione PricewaterhouseCoopers per verificare le procedure di controllo interno (il cosiddetto audit). Una sorta di supervisore che possa passare al setaccio le procedure di controllo interno del gruppo.
Ma evidentemente questo non basta alla Procura. Che chiede anche il deposito di una cauzione. E Fastweb sarebbe pronta (il condizionale è d'obbligo dato che la trattativa è in corso e tenuta segreta dalle parti) a venire incontro a questa richiesta. Non solo. Il gruppo propone anche di inserire in società un soggetto esterno: un garante, una sorta di auto-commissario. Ora non resta che attendere. Attendere per la quantificazione della cauzione. Attendere la decisione del Gip il 7 aprile. La Borsa, i dipendenti e i creditori di Fastweb attendono dal 23 febbraio per sapere se Fastweb sarà commissariata oppure no.
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