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Affari e rancori tra Emilio Gnutti
e gli ex di Hopa

di Walter Riolfi

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05 marzo 2010
Emilio Gnutti

A un osservatore distratto la cessione gratuita del 45% di Medicalspa, dalla famiglia Marinelli a quella di Emilio Gnutti, parrebbe un gesto di generosità dopo un sodalizio durato oltre due decenni: negli affari, così come nelle relazioni umane. In realtà Luciano Marinelli ha deciso di lasciare «La clinica della salute e del benessere», inaugurata meno di un anno fa, perché gli affari andavano male e soprattutto perché non vuole più fare affari con Gnutti. Non a caso, poche settimane fa ha pure ceduto il 20% di Aton, la finanziaria creata da Gnutti nell'aprile scorso con l'intenzione di ricalcare, seppure con mezzi più modesti, le gesta di Hopa. Marinelli è stato pressoché l'ultimo della vecchia guardia ad essere rimasto ancora legato al finanziere bresciano, dopo le disavventure di Hopa, di cui fu a lungo presidente, al tempo dei "furbetti del quartierino" e dopo il salvataggio della società da parte di Mittel. Il penultimo, a dire il vero, visto che in Aton, con il 10% resta la Rbm della famiglia Bossini.
Tutti gli altri se ne sono andati in malo modo e qualcuno sarebbe anche in causa con Gnutti. Ettore e Tiberio Lonati nemmeno più gli parlano: anzi, «non si guardano neanche più in faccia», racconta un ex socio di Hopa, ricordando come il dissidio divenne insanabile dopo il rifiuto di Gnutti a ricapitalizzare la finanziaria per evitare il fallimento. Con Claudio Moreschi i rapporti sono tesi, con i Bertoli sarebbe ancor peggio. E persino il fido Romano Marniga, amministratore delegato di Hopa e quasi l'alter ego di Gnutti, avrebbe voltato le spalle al finanziere bresciano: se non altro, come insinuano i maligni, perché Marniga è cognato di Sandro Bertoli. Le frequentazioni mattutine alla pasticceria Zilioli, come pure i pranzi o le cene alla trattoria alla Sosta, sono ormai un ricordo. Alla pasticceria San Carlo l'unica persona con cui Gnutti s'incontra è Claudio Ponzoni: il compagno di scuola della quinta G dell'Itis alla quale il Chicco regalò una Spa da 2 milioni di € (la 5G).
Dicono che esca poco di casa adesso Gnutti e persino che sia diventato restio alle tentazioni della finanza. L'ambizione l'avrebbe trasmessa al figlio Thomas assieme a due società: la Siltom e la Ventitre nella quale figurano una quarantina di nomi di rampolli della Brescia bene, e alcuni di questi figli dei soci della grande Hopa. Anche i capitali sono in miniatura, come si conviene a delle Srl.

05 marzo 2010
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