Tutto come previsto. La Banca centrale europea ha lasciato il tasso di rifinanziamento principale all'1 per cento. Una decisione assolutamente scontata dal mercato. Così come era scontata la scelta della Bank of England.
In precedenza la Banca d'Inghilterra (BoE) aveva anch'essa lasciato fermi i tassi di interesse allo 0,5%, minimo storico per l'istituto. Immutato a 200 miliardi di sterline anche l'importo del programma di riacquisto bond messo in campo per iniettare liquidità nel sistema economico.
Decisione sui tassi scontata dal mercato
Gli esperti prevedono un mantenimento del costo del denaro in Eurolandia all'1% per tutto il 2010. Da un lato, i timori di inflazione sembrano per il momento spariti all'orizzonte; dall'altro, la debolezza della ripresa economica, cui potrebbero aggiungersi interventi sul fronte della spesa pubblica di molti stati dell'Unione per evitare il collasso delle finanze pubbliche, spingono l'Eurotower a mantenere basso il rifinanziamento principale. Diversa, sempre secondo gli analisti, la storia dall'altra parte dell'Oceano Atlantico. Qui, infatti, non sono pochi quelli che prevedono un rialzo del costo del denaro in estate, per arrivare a fine anno con il Fed fund target poco sopra all'1 per cento.
Exit strategy
La partita, comunque, si gioca sulla exit strategy. Cioè, sull'eliminazione delle misure straordinarie a favore della liquidità. Su questo fronte il presidente della Bce, Jean Claude Trichet, ha detto che le aste di rifinanziamento a tre mesi passeranno dal tasso fisso a quello variabile. Una mossa concreta verso la strategia d'uscita, per drenare liquidità dal mercato. Imponendo infatti un tasso variabile all'asta, sarà più oneroso per gli istituti primari farsi prestare soldi dall'Eurotower.
Misure sulla Grecia
Sul fronte delle misure di risanamento dei conti supplementari decise dalla Grecia, Jean-Claude Trichet ha detto che appaiono «convincenti». «Il Consiglio accoglie favorevolmente queste misure», che appaiono destinate a consentire «progressi significativi nel 2010» sul percorso di aggiustamento delle finanze pubbliche della Grecia.«Dimostrano un forte impegno governo sul programma stabilità - ha osservato - in particolare c'è un segnale chiave dal taglio della spesa e dall'aumento entrate, a favore della stabilità di lungo termine».
Stime di crescita
I tecnici della Banca centrale europea hanno, poi, ritoccato le loro previsioni sulla crescita economica, che migliorano sul 2011. Per quest'anno invece prevedono un progresso del Pil tra lo 0,4 e l'1,2 per cento, laddove tre mesi fa stimavano tra un più 0,1 e un più 1,5 per cento. Per il 2011 ora è attesa una crescita tra lo 0,5 e il 2,5 per cento, contro un 0,2-2,2 indicato tre mesi fa.
Secondo la Bce la ripresa economica nell'area euro sta proseguendo, ma secondo risulterà «discontinua» nei prossimi mesi. In un contesto di perdurante «incertezza», ha spiegato
Trichet, quest'anno è attesa una crescita economica a ritmi «moderati».