«Le autorità hanno resistito in modo appropriato alla pressione per un ampio stimolo fiscale così da contenere il deficit e hanno adottato misure tempestive per rafforzare le reti di sicurezza e sostenere il settore finanziarie». Queste le conclusioni del Fondo monetario internazionale al termine della missione condotta nel nostro Paese. «Queste politiche sono state la giusta risposta alla crisi», sottolinea ancora il Fondo.
Il livello del deficit italiano nel 2010, poi, «è atteso sostanzialmente simile a quello del 2009». «Il limitato stimolo fiscale discrezionale nel 2009 - si legge nel rapporto finale della missione-, disegnato per avere un impatto neutro sul deficit, non è stato pienamente utilizzato in alcune parti». Il disavanzo, ricorda il Fmi, tuttavia è peggiorato di oltre 2,5 punti percentuali del Pil ed ha raggiunto circa 5,25% del Pil nel 2009, riflettendo principalmente fattori ciclici. «Nel 2010 le entrate probabilmente caleranno, riflettendo la natura una tantum di alcune tasse nel 2009».
Inoltre, la ripresa in Italia è «modesta e fragile basata sulla domanda esterna». Per il futuro , quindi, «sarà essenziale mantenere la disciplina fiscale, ridurre il peso del debito pubblico e fare riforme strutturali che aumentino il potenziale di crescita dell'economia».
Dal governo italianoè arrivato un commento in cui si dice di «condividere totalmente» l'analisi del Fondo monetario internazionale sull'impatto della crisi sull'economia italiana e accoglie la sfida che lancia il Fondo sulle riforme strutturali. A dirlo è stato titolare dell'Economia, Giulio Tremonti, in occasione della conferenza stampa per illustrare l'esito della missione dell'Fmi. «Noi condividiamo totalmente l'analisi fatta sull'impatto della crisi sull'economia italiana - ha detto il ministro - apprezziamo alcune valutazioni positive su come il governo ha gestito la crisi e accogliamo la sfida sulle riforme strutturali. Chiediamo al Fondo monetario un contributo di consulenza per i nostri programmi».
Osservatorio dell'economia