Novantuno milioni di euro per aiutare privati e piccole imprese a produrre energia pulita. Quasi 1.900 progetti finanziati, a tasso agevolato, negli ultimi 4 anni, (per una media di 45-50mila euro a richiesta), che spaziano dalla realizzazione di impianti fotovoltaici (1.684), solare termico (174), a biomasse (44), alla sostituzione di caldaie a condensazione e pavimenti radianti. A tirare è soprattutto il Centro-Nord, dove è giunto circa l'85% dell'erogazione complessiva. In difficoltà il Sud, con l'eccezione della Calabria, dove sono stati concessi 7,9 milioni (9% del totale). È questo il resoconto, aggiornato al 31 dicembre scorso, dell'accordo quadro tra Federcasse (la Federazione nazionale che raccoglie le 426 banche di credito cooperativo e casse rurali) e Legambiente per incentivare lo sviluppo delle fonti rinnovabili sul territorio. «Stiamo lavorando per ampliare il raggio d'azione dell'accordo - ha sottolineato il presidente di Federcasse Alessandro Azzi - puntando a far rientrare nei finanziamenti agevolati anche altri interventi, come quelli sulla bioedilizia e l'utilizzo delle risorse idriche».
La convenzione, ha ricordato Angelo Gentili, della segreteria nazionale di Legambiente, ha permesso di sovvenzionare ben 1.684 impianti di fotovoltaico, che consentiranno di realizzare circa 13,6 MWp di installazioni. Le richieste di finanziamento sono giunte, soprattutto, da privati cittadini (70,7% di casi), seguiti dalle imprese (27,8%, di cui 39,9% aziende agricole). Più distanziati, condomini, enti pubblici, associazioni e istituti religiosi (1,5 per cento).
Dopo una prima esperienza positiva, nel 2005, a Grosseto, l'operazione è via via cresciuta anche in altre regioni, con il picco in Toscana dove sono stati concessi oltre 31 milioni di finanziamenti. Negli ultimi 6 mesi c'è stato uno sprint: 580 progetti approvati (circa un quarto del totale) per un totale di 24,3 milioni. In Veneto sono stati erogati 6,7 milioni, in Abruzzo e Molise, 3,8, in Emilia Romagna, 3,2, in Piemonte, Liguria, Valle d'Aosta, 2,8. Fanalino di coda il Sud, con performance basse in Puglia e Basilicata, con appena 1,6 miliardi di credito stanziato.
L'accordo prevede un tetto massimo di finanziamento (200mila euro), che può coprire anche il 100% dell'importo, e consente un rimborso rateale, nell'arco di durata massima del prestito, fissata in 20 anni. Il preammortamento è massimo di 2 anni e quanto al tasso si applica l'Euribor a 6 mesi + max 1,5 per cento. Per ottenere le somme, si deve presentare richiesta a una Bcc aderente all'accordo, allegando documentazione tecnica e preventivo di spesa dell'intervento. La banca, a sua volta, invierà le carte a Legambiente che esprimerà un parere sul merito del progetto e sulla sua fattibilità. Ricevuto il via libera (una sorta di garanzia), l'istituto di credito erogherà i soldi.
Dossier Nuove Energie