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Profumo è (di nuovo)
il banchiere più pagato d'Italia

di Gianni Dragoni

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2 aprile 2010
Profumo è di nuovo il banchiere più pagato d'Italia

Alessandro Profumo ritrova il bonus e torna ad essere il banchiere più pagato d'Italia. Impegnato in una battaglia con le fondazioni azioniste e i politici locali di mezza Italia (in particolare Piemonte, Veneto, Sicilia e Lazio) sul controverso piano della "banca unica", l'amministratore delegato di Unicredit ha ricevuto nel 2009 uno stipendio complessivo di 4,267 milioni di euro al lordo delle tasse. C'è un aumento del 23% rispetto al 2008, quando il suo stipendio crollò a 3,468 milioni. Secondo il progetto di bilancio della banca, il bonus riconosciuto a Profumo l'anno scorso è stato di 651mila euro lordi, mentre era stato azzerato nel 2008.

La busta paga complessiva del banchiere genovese è poca cosa (si fa per dire) rispetto al megastipendio del 2007, pari a 9,005 milioni lordi (con un bonus di 5,528 milioni) dopo una rettifica al ribasso rispetto a una prima indicazione nel bilancio 2007 della banca di 9,427 milioni, ma è quanto basta a Profumo per diventare il top manager più pagato tra gli istituti di credito italiani quotati in Borsa.

Nel pay watch elaborato dal Sole 24 Ore, Profumo per ora è sesto nella classifica generale (provvisoria perché mancano ancora molti bilanci importanti), dietro Paolo Scaroni dell'Eni e davanti al grande concorrente in campo bancario Corrado Passera, consigliere delegato e chief executive officer di Intesa Sanpaolo, che ha guadagnato l'anno scorso 3,5 milioni lordi (di cui 1,5 milioni di bonus), con una busta paga tornata ai livelli del 2007, cioè prima della grande crisi finanziaria che ha colpito in particolare i bilanci delle banche. Reduce da un aumento di capitale di 4 miliardi di euro, il gruppo Unicredit ha annunciato per il 2009 un utile netto di 1.702 milioni di euro, inferiore del 57,6% ai 4.012 milioni dichiarati nel 2008.

La banca torna a distribuire un mini-dividendo, tre centesimi per azione, dopo la cedola di carta dell'anno scorso, distribuita attraverso azioni gratuite nel numero di 29 nuovi titoli ogni 159 posseduti. La classifica dei compensi 2009 è sempre guidata da Carlo Puri Negri, con 14 milioni di euro lordi, grazie alla superbuonuscita riconosciutagli con le dimissioni dall'immobiliare Pirelli Re, l'8 aprile 2009.

Nel rebus dei compensi dei top manager delle società quotate resta difficile da comprendere come mai aumenti la busta paga del capoazienda mentre l'utile peggiora (-57,6% l'utile consolidato di Unicredit). L'utile del gruppo Unicredit è inferiore a quello di Intesa Sanpaolo, pari a 2.805 milioni, il cui numero uno, Passera, ha guadagnato però il 18% meno di Profumo (3,5 milioni lordi contro 4,267).

In evidenza anche il presidente di Unicredit, il tedesco Dieter Rampl, con 1,571 milioni lordi di compensi, cui si aggiunge il gettone di 266mila euro per la presenza nel consiglio di amministrazione di Mediobanca, di cui Unicredit è il principale azionista. Rampl quindi ha totalizzato nel 2009 1,837 milioni. È nel consiglio di Mediobanca anche Fabrizio Palenzona, uno dei quattro vicepresidenti di Unicredit: il suo compenso l'anno scorso è stato di 324mila euro da Unicredit e 150mila da Mediobanca, in totale quindi 474mila euro. Ma Palenzona non si ferma qui. L'ex politico democristiano ha molte altre cariche societarie, tra cui quella di presidente di Aeroporti di Roma, il cui compenso non viene reso noto perché non è quotata, inoltre è presidente dell'Aiscat, l'associazione delle autostrade italiane. Dal 29 aprile 2009 nel cda Unicredit c'è il governatore della banca centrale della Libia, Farhat Omar Bengdara, anch'egli vicepresidente, con 187mila euro di compensi.

C'è un balzo negli stipendi dei «dirigenti con responsabilità strategiche», una categoria di cui il bilancio non dettaglia i nomi né i guadagni individuali, nella quale sono compresi i tre vice-amministratori delegati (deputy Ceo secondo l'organigramma in inglese della banca), Sergio Ermotti, Paolo Fiorentino, Roberto Nicastro. I guadagni di questi tre dirigenti non sono indicati in dettaglio, ma secondo stime ufficiose ciascuno supera abbondantemente i due milioni lordi annui. L'intera categoria dei dirigenti strategici di Unicredit ha guadagnato nel 2009 30,67 milioni lordi (di cui 6,24 milioni di bonus), il doppio rispetto al 2008 (15,13 milioni, senza bonus).

Tra i nuovi ingressi nel pay watch 2009 i vertici del gruppo Mediaset, il gruppo televisivo controllato dal presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, attraverso la Fininvest con il 38,618 per cento. Il secondo azionista è il fondo Blackrock con il 4,978 per cento. I compensi sono leggermente superiori al 2008, ma i risultati del gruppo sono peggiorati, con una flessione del 41% dell'utile netto consolidato a 272 milioni e un taglio del 42% del dividendo, da 38 a 22 centesimi per azione. Già l'anno scorso il dividendo era stato ridotto rispetto alla quota stabile, 43 centesimi, dei tre esercizi precedenti.

Il più pagato dal Biscione è sempre il presidente, Fedele Confalonieri, con 3,515 milioni lordi, quasi 12mila in meno del 2008 (-0,3%). La seconda busta paga è quella di Giuliano Adreani, consigliere delegato di Mediaset e presidente e consigliere delegato del braccio pubblicitario, Publitalia: 3,084 milioni lordi i suoi compensi nel 2009, cioè 57mila euro in più del 2008 (+1,9%). Il vicepresidente della società, Pier Silvio Berlusconi, figlio del presidente del Consiglio, ha guadagnato 1,459 milioni lordi, quasi 7mila euro in più del 2008 (+0,5%). Tra gli altri dirigenti presenti in consiglio, il direttore finanziario Marco Giordani ha ricevuto 1,144 milioni lordi, di cui 312.500 di bonus (aveva avuto 1,22 milioni nel 2008), il direttore degli affari istituzionali Gina Nieri 977mila euro, di cui 200mila di bonus, mille euro in più del 2008, il direttore della comunicazione, Mauro Crippa, 879mila euro, con 200mila di bonus, 81.500 euro in più del 2008 (+10% circa).
  CONTINUA ...»

2 aprile 2010
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