Corre lo stipendio del vertice di Autogrill, la società del gruppo Benetton che gestisce punti di ristoro sulle autostrade, nelle stazioni ferroviarie, negli aeroporti. L'amministratore delegato, Gianmario Tondato da Ruos, ha guadagnato 2,86 milioni al lordo delle tasse nel 2009, l'88% in più rispetto all'anno precedente. Secondo il bilancio della società, nella busta paga, che parte da una base di 510.370 euro, ci sono inoltre 439mila euro di «altri compensi», riferiti alla retribuzione di lavoro dipendente, inclusiva del trattamento di fine rapporto maturato nell'esercizio, ma soprattutto c'è un bonus di 1,909 milioni. E' la quota variabile, l'incentivo legato ai risultati. Nel 2009 tuttavia i risultati di Autogrill sono peggiorati. Il fatturato consolidato è diminuito dell'1,1% a 5.728,4 milioni, il margine operativo lordo è migliorato del 3,4% a 606,3 milioni, l'utile netto di competenza è diminuito del 55,8%, da 83,7 a 37 milioni. Per il secondo anno consecutivo non c'è dividendo per gli azionisti.
Fonti di Autogrill precisano che il balzo dello stipendio dell'amministratore delegato nel 2009 e' dovuto al pagamento del bonus triennale che i dirigenti del gruppo ricevono ogni tre anni secondo i risultati. Un aspetto di cui il bilancio non fa cenno. Tale premio - secondo la societa' - è inferiore di 600.000 euro a quello ricevuto da Tondato nel 2006.
I soci insomma restano a digiuno, mentre l'amministratore delegato festeggia un sostanzioso aumento di stipendio. Tondato da Ruos ha resistito alle richieste di trasferirsi in un'altra società del gruppo, la società di bandiera della Famiglia, Benetton Group, che cambia amministratore delegato ogni due-tre anni. Il suo contratto prevede inoltre che, qualora sia risolto per giusta causa da parte dell'amministratore delegato o in assenza di giusta causa da parte della società, Autogrill integri l'indennità di mancato preavviso prevista dal contratto collettivo dei dirigenti del commercio di un'ulteriore indennità, in modo che l'importo complessivo non risulti inferiore a 2 milioni di euro lordi.
Nel consiglio di Autogrill c'è anche Alessandro Benetton, con getotne di 49.800 euro lordi, che si aggiugnono alla busta paga di 1,1 milioni come vicepresidente esecutivo di Benetton. Il presidente della società è suo zio, Gilberto Benetton, con gettone di 50.400 euro, che si aggiugne a quelli percepiti come consigliere di amministrazione di Mediobanca (150.000 euro), Benetton (100.000), Atlantia.
Nel pay watch elaborato dal Sole 24 Ore con gli stipendi dei manager delle società quotate italiane, Tondato si colloca dietro Giampiero Pesenti, presidente del gruppo Italmobiliare e della controllata Italcementi, il quale con i 70.000 euro di compensi ricevuti come consigliere della Pirelli & C. supera i 3 milioni di euro lordi (totale 3,047 milioni).
Balzo in classifica anche per Franco Moscetti, amministratore delegato di Amplifon, co n busta paga di 1,914 milioni lordi nel 2009, il 54% in più del 2008. il gruppo che produce apparecchi per l'udito ha dichiarato nel 2009 un utile netto di competenza di 34,3 milioni, un risultato rovesciato rispetto alla perdita di 30,57 milioni del 2008. Nel consiglio c'è tra gli altri l'amministratore delegato della mondadori, Maurizio Costa, con 89.000 euro. Compenso invariato, superato da Umberto Rosa, 120.000. Alla vicepresidente, Susan Carol Holland, 211mila euro.
Entrano nella classifica provvisoria degli stipendi 2009 i vertici della Saipem, la società di etsrazione di petrolio dell'Eni. Il vicepresidente e amministratore delegato, Pietro Franco Tali, ha una busta paga di 1,349 milioni lordi, di cui 569mila di bonus, inferiore del 6,5% al 2008. L'amministratore delegato, Hugh James O'Donnell, haguadagnato 959mila euro, di cui 322mila di bonus, in totale 9mila euro in meno dell'esercizio precedente. Jacques Léost, consigliere di saipem e ai vertici della controllata francese Saipem Sa, ha ricevuto 893.500 euro, di cui 313mila di bonus. Il direttore generale Yves Inbona ha guadagnato 310.580 euro, di cui 128.000 di bonus, oltre a 40.000 di benefici non monetari, non calcolati in questo importo. Il preisdente della Saipem è l'ex direttore finanziario dell'Eni, Marco Mangiagalli, 200mila euro lordi di compenso: l'assemblea degli azionisti il 28 aprile 2008 ha deliberato per il presidente un compenso annuo di 40.000 euro. Come mai allora Mangiagalli ne guadagna 200.000? Si tratta di un «ammontare relativo alla retribuzione derivante dal contratto di lavoro subordinato come presidente», spiega una nota in caratteri microscopici nel bilancio.
Infine avanzano in classifica nomi di peso come Massimo Moratti e Renato Pagliaro. Grazie al gettone di 50.000 euro lordi che entrambi hanno ricevuto per la presenza nel cda della Pirelli & C., l'ad della Saras e presidente dell'Inter aumenta i suoi compensi 2009 a 2,586 milioni, sopravanzando di poco il fratello Gian Marco, che ha il suo stesso stipendio alla Saras, come presidente. Pagliaro, designato alla presidenza di Mediobanca di cui oggi è direttore generale, con il gettone Pirelli porta i suoi compensi totali a 2,61 milioni e distacca di 50mila euro l'ad di Mediobanca, Alberto Nagel.
Gli stipendi di Tronchetti Provera, Profumo, Ponzellini, Castellucci, Moratti, Colaninno, Passera, Scaroni, Puri Negri, Vigni, Calabi, Palenzona, Confalonieri, Berlusconi jr, Adreani, Nieri
TABELLA / I manager più pagati del 2009
TABELLA / I manager più pagati nel 2008
