Il direttore generale della Banca Monte dei Paschi di Siena, Antonio Vigni, festeggia il bilancio 2009 con un bonus di 800mila euro, superiore del 76% a quello del 2008. E questo nonostante il calo degli utili netti del gruppo bancario, scesi del 76% da 922 a 220 milioni, abbia portato all'azzeramento del dividendo, per la prima volta in 15 anni. Vigni ha ricevuto una busta paga 2009 di 1,952 milioni lordi, superiore del 39% a quella del 2008 (1,406 milioni), grazie agli 800mila euro del «premio aziendale di rendimento erogato nel 2010 - competenza anno 2009», precisa una nota nel bilancio. Nel 2008 lo stesso premio di rendimento era stato di 454mila euro .
Un premio complessivo di rendimento di 2,257 milioni lordi è andato alla categoria dei dirigenti con responsabilità strategiche, i più alti dirigenti della banca, di cui il bilancio non fornisce il numero, né i nomi o la carica, i quali hanno inoltre ricevuto compensi per 4,057 milioni, per un totale quindi di 6,31 milioni lordi (6,25 milioni nel 2008). Il consiglio di amministrazione della banca senese, uno dei quattro istituti che ha deciso di utilizzare le obbligazioni del Tesoro (i Tremonti bond) per rafforzare il patrimonio, per un importo di 1,9 miliardi di euro, ha deciso il 26 marzo di non assegnare dividendo alle azioni ordinarie, seguendo le indicazioni della Banca d'Italia, preoccupata della tenuta patrimoniale degli istituti di credito in seguito alla crisi finanziaria internazionale.
Una cedola, puramente simbolica, di un centesimo, sarà pagata alle azioni di risparmio, quasi tutte (98,56%) possedute dalla Fondazione Mps, che incasserà poco meno di 186mila euro. Spiccioli, insomma, più o meno come il compenso del vicepresidente della banca, il costruttore romano Francesco Gaetano Caltagirone, che ha ricevuto un gettone di 172mila euro (3.500 euro meno del 2008). L'altro vicepresidente, Ernesto Rabizzi, ha ricevuto 396.285 euro, comprese le cariche in cinque società controllate.
Il presidente, Giuseppe Mussari, ha ricevuto 714.500 euro e _ secondo una nota nel bilancio _ ha rinunciato alla quota di emolumenti di 150.000 euro che è lasciata alla discrezione dell'organo amministrativo. Nel 2008 lo stipendio del presidente della banca era stato più alto, 865.500 euro. Robusti anche i gettoni per l'organo di controllo contabile, il collegio sindacale. Il presidente dei sindaci, Tommaso Di Tanno, ha ricevuto 210.500 euro, compresa la stessa carica nella controllata Mps Immobiliare.
Tra le altre novità nel pay watch dei manager delle società quotate elaborato dal Sole 24 Ore sale Massimo Ponzellini. Il presidente del gruppo di costruzioni Impregilo ha ricevuto l'anno scorso 1.415.609 euro lordi, il 47% in più dell'anno precedente. Ponzellini sommerà a questi compensi quelli, non ancora resi pubblici, come presidente della Banca popolare di Milano, carica cui è stato eletto a fine aprile 20089, nel derby con l'ex ministro democristiano Roberto Mazzotta, che negli anni precedenti godeva di uno stipendio annuo di 696mila euro.
L'amministratore delegato di Impregilo, Alberto Rubegni, ha avuto una busta paga di 1,708 milioni lordi, in calo del 6,7% sul 2008. I risultati di Impregilo sono peggiorati: i ricavi del gruppo sono diminuiti dell'8,5% a 2.705,7 milioni, l'utile operativo è peggiorato del 25% a 141,6 milioni, l'utile netto di competenza è sceso da 167,6 a 77,6 milioni. Nell'esercizio precedente c'erano stati proventi straordinari per 108 milioni. Secondo la società un confronto omogeneo tra i due esercizi mostra un incremento dell'utile netto consolidato di 18 milioni (+30%). Per gli azionisti tuttavia il trattamento è peggiorato: il consiglio ha proposto di non distribuire il dividendo, che sarà pagato solo alle azioni di risparmio (26 centesimi per un totale di appena 800mila euro).
È aumentato anche il compenso del vicepresidente di Impregilo, Giovanni Castellucci, 102.500 rispetto a 96.497 nel 2008: con la busta paga di amministratore delegato e direttore generale di Atlantia, società che è azionista di controllo di Impregilo insieme ai gruppi Gavio e Ligresti, Castellucci ha totalizzato così 2,016 milioni lordi nel 2009.
Entrano nella classifica dei manager più pagati anche Andrea Riffeser Monti, presidente di Monrif e vicepresidente amministratore delegato della Poligrafici Editoriale (editore dei quotidiani Resto del Carlino, Nazione e Giorno), con 1,638 milioni lordi (-7,2% rispetto al 2008): il gruppo bolognese, che ha anche attività alberghiere, ha dichiarato un utile netto di 1,69 milioni nel 2009, rispetto alla perdita di 15,4 milioni nel 2008, con ricavi in calo del 7,7% a 263 milioni. La madre, Maria Luisa Monti Riffeser, presidente di Poligrafici Editoriale e vicepresidente della holding Monrif, ha compensi per 630mila euro lordi.
Tra gli altri ingressi nel pay watch del Sole 24 Ore Pietro Giuliani, presidente e ad di Azimut Holding (risparmio gestito), con 1,49 milioni lordi, la stessa busta paga del 2008. Nereo Dacci, amministratore delegato del Banco di Desio, ha ricevuto 1,25 milioni lordi, Luca Garavoglia, presidente della Campari, 1,045 milioni lordi, come l'anno precedente. A questo si somma il gettone di 77mila euro per la presenza nel cda della Fiat. Infine Sebastien Egon Furstenberg, presidente di Banca Ifis di Mestre, ha superato di 500 euro Mussari di Mps, con 715mila euro di compensi. L'amministratore delegato della finanziaria di Mestre, Giovanni Bossi, ha guadagnato 660mila euro, di cui 165mila di bonus
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