Chiusura in territorio lievemente positivo per Wall Street. Il Dow Jones sale dello 0,06% a 10.626,66 punti, il Nasdaq avanza dello 0,31% a 2.354,23 punti mentre lo S&P 500 mette a segno un progresso dello 0,11% a 1.136,95 punti.
Le borse europee tentano una stabilizzazione in avvio di settimana, ma accusando indebolimenti sul finir di seduta in un quadro che resta altalenante, incerto e volatile dopo le cadute di venerdì scorso, anche a Wall Street che invece torna a calare. Intanto l'euro continua a risultare indebolito, e stamattina è sceso fino ai minimi da quattro anni sul dollaro. I mercati asiatici, che dovevano ancora assorbire le cadute di venerdì, hanno proseguito in netto ribasso. Permangono i timori di fondo per la possibile estensione della crisi di bilancio della Grecia sia ad altri paesi dell'area euro che oltre, ma ora a creare preoccupazioni sono anche le dure manovre correttive dei conti pubblici. La loro necessità è diventata evidente, ma fanno presagire effetti frenanti sulla ripresa economica dell'Unione monetaria. A Milano il Footise-Mib ha chiuso con un più 0,23 dopo che nel corso della seduta aveva registrato rialzi superiori all'1,5 per cento. Francoforte ha chiuso moderando i precedenti recuperi allo 0,17 per cento, mentre Parigi ha chiuso in calo dello 0,47 per cento.
A tarda seduta Londra cede lo 0,09 per cento. Con l'incertezza dietro l'angolo, in mattinata l'euro era sceso fin sotto quota 1,23 dollari, a 1,2237 minimo da quattro anni a questa parte, nel pomeriggio ha tentato di cambiare rotta e in serata si attesta a 1,2328 dollari. La Commissione europea rileva che i cali della divisa favoriscono l'export dell'Ue a 16, ma il presidente dell'Europgruppo, Jean-Claude Juncker si è detto preoccupato dalla rapidità dei deprezzamenti. La questione dei cambi verrà "seguita attentamente" all'incontro dei ministri finanziari dell'area euro oggi a Bruxelles, riunioni che domani proseguiranno estese a tutta l'Ue a 27.
Ma il deprezzamento dell'euro ora crea allarmi anche in Cina: rispetto allo yuan è sceso ai minimi da ben otto anni, dal 2002, e Pechino teme ricadute negative sul suo export verso l'Europa.
Intanto oggi proprio la Borsa cinese di Shanghai ha accusato il calo più forte tra le piazze asiatiche, un meno 5,1 per cento anche a riflesso di rinnovate attese di manovre restrittive di politica monetaria ed economica dalle autorità. In calo oggi anche Tokyo, meno 2,17 per cento e Hong Kong con un meno 2,14 per cento. Dopo un avvio in moderato rialzo, Wall Street si mantiene incerta e a metà seduta il Dow Jones cala dello 0,76 per cento, il Nasdaq dello 0,61 per cento.