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Veltroni rimuove il capo dei vigili: in sosta
con permesso per disabili scaduto

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26 novembre 2007
Il pass scaduto: perché lasciarlo sul cruscotto? Leggi il blog di Caprino

Una bufera dai contorni e gli effetti ancora non del tutto definiti si è abbattuta oggi su tutto il corpo della polizia municipale di Roma. Il comandante Giovanni Catanzaro, scoperto a sostare con la propria auto in zona vietata, con un permesso per disabili scaduto, è stato immediatamente sollevato dall'incarico dal sindaco Walter Veltroni. Il capo dei vigili urbani si difende e parla di «un atto di superficialità in buona fede» che «nella mia posizione avrei dovuto evitare», ma che non giustifica «la caccia alle streghe che ha scatenato». Unanime e immediato è il plauso che accoglie la decisione «tempestiva e saggia» di Veltroni, come viene definita, sia da parte della maggioranza in Campidoglio, sia da parte sindacale che dall'opposizione. La preoccupazione dei rappresentanti dei lavoratori è che il brutto esempio offerto proprio da chi dovrebbe essere senza macchia, getti fango sui circa 7.000, tra donne e uomini in divisa, che ogni giorno affrontano gli illeciti e le illegalità spesso a rischio della loro incolumità e, come ricordano spesso diversi sindacalisti, «a mani nude».

A scoprire l'uso indebito del permesso per disabili scaduto per andare a cena vicino a piazza di Spagna del Capo dei vigili urbani, un'inchiesta de "Il Messaggero" che ha documentato, anche fotograficamente, la sosta dell'Alfa Romeo rossa del comandante. Lui si difende e spiega: «il permesso scaduto è stato lasciato per errore all'interno dell'autovettura «chiunque avrebbe visto che era scaduto, io non ci ho fatto caso» per errore al posto del permesso regolarmente intestato all'anziana madre della mia compagna anch'esso all'interno dell'automobile, ma non esposto». Ammette l'errore ma aggiunge: «Non credo d'aver compiuto un atto così riprovevole d'aver meritato d'essere additato al pubblico ludibrio». Un atto che lui stesso ha definito «deprecabile ma non una violazione così pesante da prevedere l'ergastolo o l'ostracismo». Parole dure verso il quotidiano: «Hanno fabbricato un dossier come fossero i fotogrammi di un reato gravissimo». Il caso esplode dopo mesi di polemiche che attraversano tutto il Corpo della polizia municipale di Roma divisa tra intransigenti che chiedono, come fa la Cisl Polizia Municipale «che il sindaco trovi il modo per riconoscere che ad oggi deve ancora iniziare la ricostruzione del Corpo». O l'Ugl che suggerisce «che il nuovo comandante sia uomo di spessore ed espressione dei dirigenti della polizia municipale di Roma». Una voce alla quale si aggiunge il Sulpm che chiede la trasformazione del Corpo in «polizia di prossimità».

Insomma i sindacati chiedono una riforma profonda del Corpo nel quale entro febbraio entreranno altre 300 unità grazie al concorso che ha messo in pista 1.412 tra donne e uomini che hanno superato lo scritto (tra questi il figlio di Catanzaro) e dal 10 dicembre affronteranno la selezione orale. La maggioranza in Campidoglio, nell'appoggiare senza riserve la reazione immediata di Veltroni, chiede che venga «restituita fiducia ai cittadini legittimamente offesi e turbati da quanto avvenuto e garantita serenità al corpo dei vigili, ingiustamente colpito dall'inciviltà di un suo rappresentante». Anche l'opposizione plaude alla scelta del sindaco di rimuovere Catanzaro, da Forza Italia con il coordinatore Francesco Giro e Alleanza Nazionale con il presidente del gruppo in campidoglio Marco Marsiglio. L'incarico di comandante del Corpo di polizia municipale è fiduciario e dunque il sindaco può, a prescindere da un' eventuale indagine amministrativa che si saprà in seguito se verrà avviata, revocare l'incarico al comandante del corpo che tra l'altro dipende direttamente da lui non avendo il sindaco affidato la delega ad alcuno dei suoi assessori. Alcuni, come Giro, fanno gli auguri al possibile reggente, l'attuale vice comandante Angelo Giuliani. Ma da quanto si apprende nulla è ancora deciso. Anche perchè l'inchiesta de "Il Messaggero" ha gettato un'ombra su una parte importante dell'amministrazione.

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