ILSOLE24ORE.COM > Notizie Italia ARCHIVIO

Frattini: «È stato Prodi a eliminare la gradualità degli ingressi»

di Gerardo Pelosi

commenti - |  Condividi su: Facebook Twitter|vota su OKNOtizie|Stampa l'articoloInvia l'articolo|DiminuisciIngrandisci
2 novembre 2007

Il Governo ha agito sull'onda dell'emozione suscitata dai fatti di Tor di Quinto ma il decreto sulle espulsioni da solo non basterà a contenere il rischio criminalità rumena. Occorrerebbe un "ventaglio di azioni" a cominciare dalla banca dati del Dna e dall'arresto in flagranza. Ne è convinto il vicepresidente della Commissione europea, Franco Frattini, responsabile del portafoglio Giustizia, libertà e sicurezza che ricorda, in quest'intervista, come nel 2004 fu il Governo Berlusconi a decidere una moratoria per rendere più graduale l'ingresso in Italia dei cittadini dei nuovi Stati membri. Ma il Governo Prodi, una volta insediato, non ha reiterato quel provvedimento mentre per rumeni e bulgari ha stabilito dal 1° gennaio 2007 una moratoria svuotata da eccessive deroghe. Ora la "triangolazione" con la Commissione di Bruxelles diventa però decisiva per chiedere il rispetto degli accordi tra Italia e Romania e per finanziare, con il Fondo sociale europeo, programmi di reienserimentro sociale.

Presidente Frattini i Rom, in Europa, sono circa 12 milioni, la popolazione di uno Stato come lo Slovacchia. Rappresentano una minaccia reale per la sicurezza degli altri Stati membri?
Vorrei chiarire innanzi tutto che la Commissione Europea e i Governi nazionali non possono identificare un altro Paese membro come un fattore di criminalità. I rumeni sono in Italia una comunità numerosa: ci sono cittadini che lavorano e si sono integrati e ve ne sono altri che delinquono, che già erano delinquenti nel loro Paese e hanno sfruttato l'ingresso della Romania dell'Ue per esportare i loro traffici in Italia. Ma l'equazione rumeni uguali criminali è da respingere.

Veniamo al punto. Come mai altri Paesi dell'Europa del Nord come Austria e Germania, al momento dell'ingresso della Romania nell'Ue, negoziarono condizioni di prudenza per la libera circolazione dei rumeni e noi no?
Nel 2004 il Governo Berlusconi decise una moratoria per i dieci nuovi Stati membri sugli ingressi per lavoro subordinato. Si trattava di una moratoria piena che non prevedeva fuori quota. L'opposizione di allora propose in Parlamento una risoluzione per eliminare la moratoria. Ma Berlusconi e il ministro del Welfare dell'epoca Roberto Maroni respinsero l'ipotesi. Il Governo Prodi, una volta insediato, ha deciso di non reiterare quella moratoria mentre per Romania e Bulgaria, entrati a far fare dell'Ue dal primo gennaio 2007, ha previsto una moratoria dalla quale sono esclusi tutti i lavori svolti dai rumeni svuotando così il provvedimento. Ci fu, però, un impegno che il Governo rumeno prese con quello italiano a dicembre 2006 che prevedeva una maggiore cooperazione e impegnava le autorità di Bucarest a vigilare sui loro delinquenti. Impegno violato dai rumeni mentre il Governo italiano, ai primi segnali di allarme, non ha sollecitato la puntuale applicazione dell'accordo.

Anche se tardive le misure decise giovedì dal Consiglio dei ministri dovrebbero aiutare a governare il fenomeno. O no?
Le espulsioni dei prefetti non solo l'unica ricetta. Serve un ventaglio di azioni, dalla banca dati del Dna all'arresto in flagranza. E invece il grosso del pacchetto sicurezza è rimasto confinato nel disegno di legge: dalle norme che puniscono chi guida in stato di ubriachezza e causa incidenti a chi adesca minori su Internet. La banca dati del Dna è una misura molto importante perché è l'unica che garantisce l'esatta identificazione dei sospettati. Non credo che ci fosse bisogno di una legge perché nel giugno scorso si è raggiunto a Prum, sotto presidenza tedesca, un accordo a 27 sulla banca dati europea sotto controllo Europol. Meccanismo che riguarda i sospettati e coloro che sono in attesa di giudizio mentre il progetto italiano riguarda anche i condannati.

Con le misure di giovedì quali garanzie ci sono che gli espulsi rimpatriati in Romania non tornino in Italia?
Praticamente nessuna. È tutto affidato ai controlli delle autorità rumene. Ma gli espulsi potranno rientrare solo illegalmente. Il fatto è che paghiamo oggi il prezzo dell'eccessiva tolleranza del passato. Ci si è accorti tardi di una situazione che è sfuggita di mano. Ci indigniamo per una cosa prevedibile ma quando si parlava non dico di smantellare i campi nomadi, come in Francia e Germania, ma di aprirli ai controlli di polizia c'era chi insorgeva. Il sindaco di Roma, nell'ottobre 2006, sosteneva che la situazione era sotto controllo. Oggi lo stesso Veltroni impone al Governo le norme sulle espulsioni.

Qual è il ruolo che può giocare la Commissione europea nei confronti della Romania?
Le autorità di Bucarest sanno bene che la partecipazione all'Unione non significa solo diritti ma anche doveri nei confronti di Bruxelles e degli Stati membri. Già dal 2006 esiste una direttiva che prevede che quei cittadini comunitari senza mezzi di sostentamento legittimo possano essere riaccompagnati forzatamente nel Paese di origine. Ma l'Unione europea può fare di più: aiutare il graduale reinserimento di queste persone con programmi di assistenza finanziati dal Fondo sociale europeo, ma il Governo italiano deve chiederlo.

Come valuta la mossa di Veltroni sul decreto? È un messaggio lanciato all'elettorato moderato?
Veltroni ha capito che sono i cittadini più deboli, quelli che vivono nelle borgate e nelle periferie i più esposti a questo tipo di criminalità. È un elettorato che tradizionalmente vota a sinistra ma che potrebbe anche cambiare idea di fronte all'inerzia del Governo.

RISULTATI
0
0 VOTI
Stampa l'articoloInvia l'articolo | DiminuisciIngrandisci Condividi su: Facebook FacebookTwitter Twitter|Vota su OkNotizie OKNOtizie|Altri YahooLinkedInWikio
L'informazione del Sole 24 Ore sul tuo cellulare
Abbonati a
Inserisci qui il tuo numero
   
L'informazione del Sole 24 Ore nella tua e-mail
Inscriviti alla NEWSLETTER
Effettua il login o avvia la registrazione.


 
   
 
 
 

-UltimiSezione-

-
-
8 maggio 2010
8 maggio 2010
08 Maggio 2010
8 maggio 2010
8 maggio 2010
 
Prendeva la pensione della madre morta. Arrestato
L'Indagine del Cnr nei mari italiani
IL PUNTO / Il dopo Scajola e gli interrogativi sul governo
Addio a Giulietta Simionato
VIDEO / Le dimissioni di Scajola (da C6.tv)
 
 
Cerca quotazione - Tempo Reale  
- Listino personale
- Portfolio
- Euribor
 
 
Oggi + Inviati + Visti + Votati
 

-Annunci-