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Decreto sicurezza: espulsioni anche per terrorismo ma convalidate dal giudice

di Donatella Stasio

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28 Dicembre 2007

Espulsioni immediate, ma con più garanzie. Non solo per i cittadini comunitari allontanati dall'Italia per «motivi imperativi di pubblica sicurezza», ma anche per tutti gli extracomunitari. Compreso chi viene espulso per prevenzione del terrorismo, ovvero, perché vi sono «fondati motivi di ritenere che la sua permanenza nel territorio dello Stato possa in qualsiasi modo agevolare organizzazioni o attività terroristiche, anche internazionali». Si tratta delle contestate espulsioni previste dal decreto Pisanu del 2005, convertito nella legge n. 155 dello stesso anno: per il loro carattere di eccezionalità (la Corte dei diritti dell'uomo le ha più volte censurate), sarebbero dovute scomparire il 31 dicembre 2007; ma poiché il Governo non vuole rinunciare a questo strumento di lotta preventiva al terrorismo (soprattutto di matrice islamica) ha deciso di renderle permanenti introducendo la convalida (finora non prevista) del provvedimento di allontanamento alla frontiera dei presunti terroristi. In tal modo, dovrebbero essere superate le obiezioni della Corte di Strasburgo.
La convalida delle espulsioni da parte del giudice ordinario è la chiave di volta del decreto legge che oggi sarà portato al Consiglio dei ministri. Già con il titolo – «Misure urgenti in materia di contrasto al terrorismo e di allontanamento di cittadini dell'Unione europea per motivi imperativi di pubblica sicurezza» – il Governo vuole dimostrare che non si tratta di una riedizione del Dl varato a fine ottobre sull'onda dell'omicidio di Giovanna Reggiani da parte di un rumeno, che decade il 1° gennaio e che, finora, ha prodotto 510 espulsioni di cittadini Ue (181 per motivi imperativi di pubblica sicurezza, che in un anno, secondo il Viminale, potrebbero arrivare a 1.200). Il premier Romano Prodi ha parlato di «misure mirate», nient'affatto dettate «dai flussi emotivi del momento».
Il Dl odierno nasce dall'esigenza di rimediare al pasticcio combinato al Senato dove, durante la conversione del decreto espulsioni, è stata introdotta la norma anti-omofobia contenente un errore talmente grave da impedire al Capo dello Stato la promulgazione del provvedimento. In questi giorni, il Governo ha lavorato per dare al nuovo Dl un volto diverso dal precedente, per non incorrere nel divieto di reiterazione dei decreti legge stabilito dalla Consulta dal '96 in poi. Di qui la decisione di "spacchettare" il Dl originario: un decreto legislativo di 22 articoli (che dovrebbe essere anch'esso approvato oggi) conterrà le parti meno rilevanti sulle espulsioni, in particolare quelle che non dipendono da motivi imperativi di pubblica sicurezza; queste ultime saranno disciplinate da un nuovo Dl, che recepisce anche tutte le modifiche approvate dal Senato (a cominciare dal passaggio di competenza dal giudice di pace al giudice ordinario sulla convalida degli allontanamento di tutti gli stranieri); la norma anti-omofobia andrà avanti con lo stralcio al Ddl Pollastrini-Mastella all'esame della Camera e il Governo si impegna a chiedere una corsia preferenziale affinché sia approvato entro febbraio, contestualmente al nuovo Dl espulsioni. Una soluzione, quest'ultima, che lascia perplessa la sinistra dell'Unione. «Mi riservo di dare un giudizio quando avrò letto il decreto – dice il leader del Prc, Giovanni Russo Spena –. Voglio però un preciso impegno politico del Governo sul Ddl Pollastrini e mi auguro che nel decreto sia almeno mantenuta la legge Mancino sulla punibilità delle discriminazioni xenofobe».
Russo Spena ammette, però, che il nuovo decreto dovrebbe avere un impianto più garantista. Come dimostra anche la decisione di far convalidare dal giudice ordinario le espulsioni di stranieri per motivi di prevenzione del terrorismo.

LE NOVITÀ

Testo in cinque articoli
- I cittadini Ue possono essere immediatamente espulsi dall'Italia per «motivi imperativi di pubblica sicurezza». Spetta al giudice ordinario convalidare tutte le espulsioni, comprese quelle degli stranieri sospettati di terrorismo (in tal modo diventa stabile il decreto Pisanu del 2005, in scadenza a fine anno)
-Sussistono «motivi imperativi di pubblica sicurezza» quando lo straniero ha tenuto comportamenti che costituiscono una minaccia concreta, effettiva e grave alla dignità umana, ai diritti fondamentali della persona o all'incolumità pubblica
-La norma anti-omofobia resta nel Ddl che riguarda anche lo stalking (molestie ripetute), da varare contestualmente all'approvazione del decreto.
-Il Dl sarà accompagnato da un decreto legislativo (22 articoli) che disciplina gli altri casi di allontanamento.

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