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Botta e risposta tra Daniele Luttazzi e Giuliano Ferrara

di Stefano Biolchini

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10 dicembre 2007
Dite la vostra : chi ha ragione?

Tutto come da copione (o format?). Dopo la sospensione da parte di La7 del programma "Decameron", di Daniele Luttazzi, scoppia la polemica e soprattutto arriva un botta e risposta a distanza tra i due protagonisti della vicenda. Luttazzi, appunto, e Giuliano Ferrara, che secondo la tv diretta da Antonio Campo dall'Orto, è «stato offeso dalla trasmissione» incriminata. In una lunga lettera su Repubblica Giuliano Ferrara scrive: «Se il mio editore televisivo fissa nella responsabilità televisiva un limite alla libertà di satira io sono contento, mi spiace solo che per farlo si debba ricorrere al canone secondo cui quella di Luttazzi non è satira, il che non è vero anche se in un primo momento ho equivocato leggendo il testo delle sue parole fuori del loro contesto drammaturgico e della loro legittima cornice ideologica (per me ovviamente un pochino ributtante)». Ferrara invita tra l'altro il comico a parlare di satira nella sua trasmissione 8 e mezzo, insieme al direttore di La 7. Ma Luttazzi, intervistato, risponde: «col c.... che ci vado». «Ferrara è intelligente - ammette Luttazzi - è il primo che si diverte con la satira. Questo però raddoppia le sue responsabilità...Ma io
non vado ad aumentare l'audience di un programma altrui, soprattutto nella tv che ha cancellato il Decameron».

«Decameron» è stata sospesa dalla messa in onda di Daniele Luttazzi per decisione della Direzione di La7 che si riserva anche di «considerare la questione sotto il profilo legale». Lo stop allo show è stato deciso perchè, in trasmissione «Luttazzi ha gravemente insultato e offeso Giuliano Ferrara, che con la stessa La7 collabora da anni come coconduttore di "8 e mezzo''», si legge in una nota dell'emittente.Nella puntata di sabato scorso, in replica giovedì, il 'passaggiò incriminato: «Dopo 4 anni guerra in Iraq, 3.900 soldati americani morti, 85.000 civili iracheni ammazzati e tutti gli italiani morti sul campo anche per colpa di Berlusconi, Berlusconi ha avuto il coraggio di dire che lui in fondo era contrario alla guerra in Iraq. Come si fa a sopportare una cosa del genere? Io ho un mio sistema -aveva detto Luttazzi- penso a Giuliano Ferrara immerso in una vasca da bagno con Berlusconi e Dell'Utri che gli p... addosso, Previti che gli c... in bocca e la Santanchè in completo sadomaso che li frusta tutti. va giá meglio no?».

Quanto basta perché l'emittente comunichi che «La direzione de La7 ha deciso di sospendere la messa in onda dello spettacolo di satira 'Decameron', di cui è protagonista Daniele Luttazzi. Con Daniele Luttazzi è stato stipulato un contratto che garantiva la sua più totale libertá creativa, come dimostrato dalle puntate fin qui andate in onda. Di questa libertá era necessario fare un uso responsabile, cosa che non è avvenuta. Infatti nella puntata di sabato scorso, replicata giovedì, Daniele Luttazzi ha gravemente insultato e offeso Giuliano Ferrara, che con la stessa La7 collabora da anni come coconduttore di 8 e mezzo». «Le espressioni usate sono palesemente in contrasto con la satira, e si configurano come una provocazione alla dignitá e all'onore personale di un nostro collaboratore. La7 -conclude la nota- si riserva anche di considerare la questione sotto il profilo legale per i possibili danni di immagine, trattandosi di una emittente fondata sul binomio inscindibile di libertà e responsabilità verso le persone così come verso il pubblico».

Per ora dall'artista non sono giunte repliche. Il rapporto di Daniele Luttazzi con la tv è a dir poco controverso, a causa dei temi scelti, quasi da subito, come oggetto della sua satira e che del resto erano indicati anche nel sottotitolo del nuovo programma, Decameron, che è partito il 3 novembre e si è chiuso ieri sera, in seconda serata su La7: politica, sesso, religione e morte.
Luttazzi, all'anagrafe Daniele Fabbri, è nato a Santarcangelo di Romagna nel 1961. La sua carriera artistica comincia in teatro, dove si fa notare con i suoi monologhi comici. Fu Renzo Arbore ad apprezzarne la vena ironica nel corso della rassegna Riso in Italy al Sistina di Roma e a farlo esordire in televisione nella primavera del 1988, nella trasmissione D.O.C. su Rai Due, con Gegè Telesforo e Gianna Nannini. In estate Luttazzi partecipa come opinionista al Maurizio Costanzo Show. L'anno seguente, durante le prove generali per la trasmissione Fate il vostro gioco fa una battuta sul Partito socialista di Bettino Craxi e viene epurato per la prima volta dalla tv di Stato, in cui tornerà (su Raitre) soltanto nella stagione '94-'95 come co-autore di Magazine 3, cui partecipa con le rubriche Sesso con Luttazzi, La cartolina di Luttazzi e La piccola biblioteca.
Rai, ma non solo: sempre nel 1989, per il programma Banane dell'allora Telemontecarlo prepara gli sketch Marzullo intervista Hitler e Marzullo intervista Gesù, che gli vengono pagati ma mai mandati in onda. Nei cinque anni di lontananza dal piccolo schermo, il comico si divide tra il teatro (Chi ha paura di Daniele Luttazzi? e Fate entrare i cavalli vuoti), la radio (Onde comiche su Radio Due) e la scrittura: nel 1993 traduce #$@&! - L'antologia di Lloyd Llewellyn, il fumetto cult-capolavoro underground di Daniel Clowes, e nello stesso anno scrive, in memoria di Andrea Pazienza, Splendido amorale per la rivista Duel, in cui ricorda che Pazienza faceva satira vera, quella che «non fa prigionieri». Nel 1994 pubblica Và dove ti porta il clito, parodia del best seller Và dove ti porta il cuore di Susanna Tamaro, che gli fa causa per plagio ma la perde.
Dopo il ritorno in televisione su Raitre, la popolarità di Luttazzi esplode nel 1996 con la partecipazione a Mai dire gol su Italia 1.
Gli sketch dei personaggi (Panfilo Maria Lippi, il prof. Fontecedro e Luisella) da lui interpretati nel programma della Gialappàs vengono raccolti e pubblicati nei libri Tabloid e Cosmico. Nel '98, sempre su Italia 1, esordisce alla conduzione di Barracuda, talk show notturno sullo stile di quello lanciato negli Usa da Steve Allen negli anni Cinquanta e ripreso poi da David Letterman e Jay Leno: censurato già alla prima intervista (la produzione taglia il passaggio in cui Claudio Martelli dice «Berlusconi non è un politico, è un piazzista»), il comico torna in Rai al termine del contratto. I passaggi censurati faranno poi parte del libro che porta lo stesso titolo della trasmissione.
Protagonista di spot Telecom particolarmente fortunati, Luttazzi ripropone per 12 settimane tra gennaio e marzo del 2001, su Raidue, il format del talk show nel programma Satyricon: sospeso per una settimana dopo la nona puntata per via di un'intervista a Marco Travaglio su Berlusconi e Dell'Utri. Poi, l'anno successivo, lo stesso Berlusconi - durante una visita in Bulgaria in qualità di Presidente del Consiglio - di fatto lo allontana dalla tv di Stato insieme a Enzo Biagi e Michele Santoro (il celebre 'editto bulgaro'), che vi faranno ritorno solo quattro anni dopo.
Negli ultimi anni Daniele Luttazzi si è dedicato al teatro, ha collaborato con alcuni giornali, creato il proprio sito con relativo blog (www.danieleluttazzi.it), pubblicato diversi libri e due album musicali (Money for Dope e School is boring), oltre a lavorare come script doctor per i canali Usa Comedy Central e HBO. Non è mai tornato in televisione, nonostante le numerose offerte, fino a quando non ha scelto La7. Il ritorno quindi c'è stato il 3 novembre alle 23:30, ma anche questa volta Luttazzi non è arrivato fino alla fine e ieri sera è giunta la sospensione decisa dall'emittente per le offese a Giuliano Ferrara.

stefano.biolchini@ilsole24ore.com

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