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"Addio pizzo" a Cuffaro: dimettiti

di Umberto Lucentini

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24 gennaio 2008

Ora sono anche i giovani di "Addio pizzo" a chiedere le dimissioni di Salvatore Cuffaro dalla presidenza della Regione Siciliana. Mentre nel parlamento siciliano si discute la mozione di sfiducia presentata dal centrosinistra, l'associazione protagonista insieme a Confindustria e Sicindustria della ribellione contro la mafia e il racket aderisce alla manifestazione convocata per sabato alle 16 in piazza Politeama a Palermo. "I cittadini" spiega Rita Borsellino, leader dell'opposizione all'Ars, "chiedono risposte. Occorre mettere la nostra indignazione di parlamentari dell'opposizione in relazione con quanto sta accadendo fuori dal palazzo. Per questo alla manifestazione di sabato io sarò presente".

Ecco il testo dell'appello di "Addio pizzo" (http://www.addiopizzo.org) per la manifestazione di sabato: "Il Governatore Salvatore Cuffaro, nonostante abbia ricevuto una condanna a 5 anni per favoreggiamento con interdizione dai pubblici uffici, non ha ritenuto di doversi dimettere dalla carica di Presidente della Regione Siciliana. Si è dichiarato idoneo a rappresentare l'intero popolo siciliano, in quanto eletto dalla maggioranza dei Siciliani. Attraverso il nostro quotidiano contatto diretto con le diverse fasce che compongono la società civile, abbiamo avuto la fondata percezione che le persone siano invece insofferenti a questo modo di fare politica orientato a favorire i pochi, e che si nasconde nei numeri del proprio elettorato per fuggire alle responsabilità politiche di una condanna per favoreggiamento. Il popolo siciliano è fatto da gente onesta e per bene, al di là degli schieramenti politici, che mal tollera sistemi clientelari e che essendo giunto al colmo della sopportazione è pronto a manifestare la propria insoddisfazione e ad inviare un messaggio forte e chiaro all'intera classe politica. Il popolo siciliano vuole che la Cosa Pubblica sia amministrata unicamente nell'interesse dei cittadini, e che i diritti siano garantiti a tutti, al di là dei favori personali. Un Presidente condannato a 5 anni per favoreggiamento con interdizione dai pubblici uffici non può essere credibile. Ecco perché riteniamo doveroso essere tutti in piazza, per mostrare il vero volto del popolo siciliano".

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