Sono arrivati in piazza San Pietro quanti erano previsti. Duecentomila fedeli che hanno risposto al richiamo del cardinale Vicario, Camillo Ruini, per esprimere solidarietà a Benedetto XVI dopo i fatti della Sapienza era il target che si era prefisso l'ex presidente della Cei, visto anche il contesto in cui l'adunata si è realizzata. Infatti la diocesi di Roma non ha annullato le messe delle 12, come avvenuto rare volte quando si è voluto portare più persone possibile sotto il Palazzo Apostolico. Del resto la stessa stampa cattolica oggi indicava una stima di 150mila persone, contrariamente a quanto circolato nei giorni scorsi su cifre ben più alte . Ma si sa, spesso queste stime hanno ragioni strumentali. L'obiettivo era dare un segnale forte, e sembra proprio sia arrivato. Sia dentro che fuori la Chiesa. La popolarità del Pontefice è salita notevolmente, il mondo cattolico, di tutti gli orientamenti, si è discretamente compattato, e Ruini ha ottenuto la benezione diretta del Papa dalla finestra dello studio privato. Questo vuol dire che il Vicario è tutt'altro che fuori gioco e in procinto di lasciare, come sarebbe stato logico a 77 anni: ha lanciato la campagna sull'aborto, rilascia interviste a giornali e tv, organizza un evento che ha messo in subbuglio il mondo politico. Già, perché in piazza San Pietro c'erano entrambi gli schieramenti, ma i problemi sono soprattuto nel Centro sinistra, alle prese con una ricomposizione tra catto-dem e teo-dem che semina preoccupazioni nel Partito Democratico, e che si propagano in tutto il centro sinistra, visto che l'ex Guardasigilli, Clemente Mastella oggi ha chiamato in causa Romano Prodi e Massimo D'Alema sulla vicenda Sapienza. Inoltre a stupire chi conosce bene le cose d'Oltretevere è stato il tono usato dal Papa nel riferimento alla vicenda del mancato intervento all'Università di Roma: anzitutto si pensava ad un accenno minimo, e invece è stato chiaro e approfindito, eppoi per le parole usate. «Conosco bene questo Ateneo - ha osservato il Pontefice - lo stimo e sono affezionato agli studenti che lo frequentano: ogni anno in più occasioni molti di essi vengono ad incontrarmi in Vaticano, insieme ai colleghi delle altre Università. Purtroppo, com'è noto, il clima che si era creato ha reso inopportuna la mia presenza alla cerimonia. Ho soprasseduto mio malgrado, ma ho voluto comunque inviare il testo da me preparato per l'occasione». Concetti forti, fino a rasentare l'analisi politica della vicenda, inusuale per il teologo Raztinger, che delle vicende interne italiane non si interessa e le delega interamente al Segretario di Stato, Tarcisio Bertone. Il quale sta sempre più diventando un punto di riferimento per i cattolici in politica e contende a Ruini il primato.