«Fare scelte tecniche appropriate e agire con concretezza. Ma, in primo luogo, essere in sintonia con i cittadini». Con questo modo di operare Vincenzo De Luca, sindaco di Salerno, si è guadagnato la palma d'oro del sindaco d'Italia più apprezzato dai suoi cittadini, secondo la «Governance Poll 2007» del Sole 24 Ore, scalando due posizioni rispetto al 2006. De Luca ha 60 anni, è laureato in Lettere e Filosofia, sposato e con due figli, è stato eletto per tre volte primo cittadino di Salerno e da due legislature siede alla Camera dei deputati.
Essere in sintonia con i cittadini cosa significa?
Credo che significhi aver capito che bisogna puntare a soddisfare alcune esigenze. Abbiamo evitato la crisi dei rifiuti che sta mettendo in gravissime difficoltà altre città, soprattutto Napoli. Abbiamo compreso che esiste una forte domanda di sicurezza. E abbiamo puntato a dare valore e strutture alla nostra città, avviando lavori per oltre 500 milioni.
Partiamo dai rifiuti.
Già nel 2000 avevo parlato di un disastro che avrebbe richiesto l'intervento della Protezione civile e dell'esercito. E a questo stadio ci siamo arrivati. A Salerno non siamo rimasti fermi. Abbiamo realizzato quattro siti di stoccaggio, un'isola ecologica, un impianto di compostaggio e stiamo accelerando sulla raccolta differenziata. Ma c'è una cosa che trovo scandalosa.
Quale?
Da un anno e mezzo l'amministrazione comunale di Salerno ha proposto la costruzione di un termovalorizzatore sul proprio territorio. Ma non ha ricevuto risposta dal Commissario, né dalla Regione Campania, né dal ministero dell'Ambiente. Poi dicono che la popolazione non vuole gli impianti.
E qual è il problema allora?
Ideologismi sulla scelta di tecnologie, lotta politica. Penso che se si fanno scelte tecniche oggettive, a partire dalla compatibilità ambientale, si trova la strada per attuarle. Senza fare mediazioni.
L'altro suo cavallo di battaglia è stata la lotta all'illegalità. Non senza sollevare polemiche ha dato i manganelli ai vigili urbani. I risultati?
Ci sono. Negli anni scorsi abbiamo subìto un'invasione di extracomunitari e d'altra parte siamo continuamente soggetti a tentativi di aggressione della delinquenza napoletana. Agli immigrati abbiamo imposto il rispetto delle regole, liberando le strade da lavavetri e ambulanti. Ma abbiamo anche offerto due mercati etnici per i senegalesi. Quanto alle aggressioni della camorra, lavoriamo con Polizia e Carabinieri con grande attenzione: è diffuso ancora il reato di usura, ma non registriamo una diffusione del racket.
Infine avete puntato tante risorse sul capitolo della riqualificazione urbana.
Avevamo assunto l'impegno di avviare 150 nuove opere e lo abbiamo onorato. Abbiamo richiamato le più prestigiose firme dell'architettura contemporanea. E molte opere saranno completate tra quest'anno e il prossimo.
Lei sindaco polemizza spesso con la Regione, con il suo partito, con il centrosinistra. Ma ciò non ostacola la formazione di una classe dirigente politica che garantisca continuità?
Oggi la coalizione di Governo è compatta. Ma ciò conta poco se si compatta al proprio interno e non con i cittadini. Piuttosto penso che i problemi siano fuori Salerno. Perché se non accelerano anche Napoli, la Campania, il Mezzogiorno, certo non riusciremo ad arrivare lontano.
