ILSOLE24ORE.COM > Notizie Italia ARCHIVIO

Le ecoballe campane? Una montagna inutile

Di Mariano Maugeri

commenti - |  Condividi su: Facebook Twitter|vota su OKNOtizie|Stampa l'articoloInvia l'articolo|DiminuisciIngrandisci
5 gennaio 2008

Ecoballa: un neologismo. O piuttosto la sintesi di quella che avrebbe dovuto essere la soluzione dell'emergenza rifiuti. Salvo trasformarsi nell'ennesima palude: in tutta Italia bruciano "il tal quale". A Napoli dovrebbero bruciare le ecoballe, peccato però che siano taroccate.
E coballa, basta la parola. E tutti giù a ridere. O a piangere. Perché a Napoli, uomini dello Stato, superuomini della Protezione civile e governatori onnipotenti sono stati sommersi dalla marea montante di monnezza che dopo aver saturato gli impianti di Caivano, Giugliano, Tufino, Santa Maria Capua Vetere, Casalduni, Battipaglia e Pianodardine ora tracima tra vicoli, strade e piazze della Napoli che ricordiamo sontuosa e regale.
Inutile ironizzare: l'ecoballa di nome e di fatto - è un neologismo da tenere a mente, l'inizio e la fine della storia della spazzatura napoletana. L'ossessione dell'ecoballa ha nomi e cognomi politicamente in voga esattamente dieci anni fa di questi mesi.
Come dire:l'inutilità della variabile tempo nella costante e crescente produzione di monnezza napoletana. I due nomi sono quelli di Edo Ronchi, ministro dell'Ambiente del primo Governo Prodi, che insieme con Antonio Rastrelli di Alleanza Nazionale, allora presidente della Regione, coltivano l'idea di trasformare la Campania in una sorta di Danimarca. Una strana coppia di tecnocrati: l'ex picchiatore di Democrazia proletaria e un anziano signore con passioni monarchiche iscritto al Movimento sociale dal 1948. Il grande progetto fu sintetizzato da Giulio Facchi, uno dei superconsulenti di Bassolino, che scandì così l'utopia ronchiana: «Nella realtà più arretrata d'Italia, proponiamo la tecnologia dei rifiuti più ambiziosa».
A Brescia, Milano, Stoccolma e Copenhagen bruciano nei termovalorizzatori il "tal quale" (cioè spazzatura che si produce ogni giorno nelle case, privandola soltanto di vetro, plastica e metallo). In Campania, dove la raccolta differenziata è stata inaugurata solo sei anni fa e viaggia faticosamente verso il 13% ( a Brescia, solo per fare un esempio, ha raggiunto quota 39%), Ronchi e Rastrelli concepiscono un piano monumentale: immense aree attrezzate dove la spazzatura scaricata dai camion si trasforma in ecoballe che poi- secondo i loro ottimistici progetti- sarebbero state bruciate nel termovalorizzatore di Acerra, quello eternamente in costruzione.
In questi anni, di ecoballe ne sono state confezionate cinque milioni, equivalenti a sei milioni di tonnellate ( una ecoballa pesa 1,3 tonnellate). Dovrebbero valere come denaro sonante: per i termovalorizzatori, sono come la benzina per le automobili. Invece, guaio nel guaio, il potere calorifico di quelle napoletane è ridotto all'osso: troppi residui di umido. L'azienda che si è aggiudicata l'appalto, la Fibe del gruppo Impregilo, secondoi giudici non avrebbe rispettato il capitolato megalomane redatto dal duo Rastrelli-Ronchi. La Procura di Napoli ha messo tutti sotto inchiesta. Se fosse vero quello che sostengono i giudici, invece di carburante siamo in presenza di spazzatura pressata e puzzolente. L'ecoballa taroccata potevano inventarla solo qui. Già, ma il termovalorizzatore di Acerra come farà a bruciarle? Niente paura, dicono a Napoli, basta aggiungere vecchi copertoni di automobile per elevarne la capacità di combustione. Oppure buttare tutto in discarica. E i milioni di euro spesi per com-pattare le ecoballe? Be',tanto paga Pantalone.
Lino Bonsignore, ex manager di multinazionale, chiamato nel '99 da Bassolino a rifondare l'Asia, l'azienda speciale igiene ambientale di Napoli, ruolo nel quale è stato rimpiazzato un anno fa da Ciro Turiello, la racconta così: «Nessuno ha il coraggio di dire che le ecoballe assorbono solo un terzo di tutta la spazzatura raccolta: quello che resta, cioè la stragrande maggioranza, dovrà andare in discarica, anche se in Campania ci fossero sette termovalorizzatori».
Ecco il punto: le discariche. Pure Nembo-Kid-Bertolaso, il domatore dei cataclismi e delle tragedie di mezzo mondo, il supercapo della Protezione Civile tuffato da Romano Prodi nell'oceano di monnezza campana, si è arreso di fronte all'enigma che ora deve risolvere il prefetto Pansa o il viceprefetto da lui delegato: scovare almeno un paio di discariche nel più breve tempo possibile. Non che non ci siano. Solo che in Campania nessuno le vuole. Il no a discariche pubbliche e controllate significa l'approvazione plebiscitaria a un'immensa discarica collettiva che s'insinua tra vie, piazze e quartieri. Chi conosce bene la questione, parla solo con la rassicurazione di non essere citato: «A Napoli e provincia è impossibile accelerare anche sulla differenziata perché non sono state definite le mappe degli impianti dove depositare questo genere di rifiuti».
È il metodo Campania, se dell'appellativo di metodo possiamo fregiarlo, che è sbagliato due volte. La prima perché nessuna grande regione ha scelto un unico sistema di raccolta (fondata sull'ecoballa), la seconda perché nessuno si è legato mani e piedi a un'unica azienda per lo smaltimento dei rifiuti urbani. Per verificare le conseguenze generate dal fallimento di un piano eccentrico è sufficiente accendere la tv o sfogliare un giornale. Un fallimento che ha scaricato
Antonio Bassolino, la sinistra diessina, quella ecologista e 551 sindaci campani.

RISULTATI
0
0 VOTI
Stampa l'articoloInvia l'articolo | DiminuisciIngrandisci Condividi su: Facebook FacebookTwitter Twitter|Vota su OkNotizie OKNOtizie|Altri YahooLinkedInWikio
L'informazione del Sole 24 Ore sul tuo cellulare
Abbonati a
Inserisci qui il tuo numero
   
L'informazione del Sole 24 Ore nella tua e-mail
Inscriviti alla NEWSLETTER
Effettua il login o avvia la registrazione.


 
   
 
 
 

-UltimiSezione-

-
-
8 maggio 2010
8 maggio 2010
08 Maggio 2010
8 maggio 2010
8 maggio 2010
 
Prendeva la pensione della madre morta. Arrestato
L'Indagine del Cnr nei mari italiani
IL PUNTO / Il dopo Scajola e gli interrogativi sul governo
Addio a Giulietta Simionato
VIDEO / Le dimissioni di Scajola (da C6.tv)
 
 
Cerca quotazione - Tempo Reale  
- Listino personale
- Portfolio
- Euribor
 
 
Oggi + Inviati + Visti + Votati
 

-Annunci-