L'università italiana è un "terreno di caste e correnti politiche e lobby". Gli studenti sono "vittime della manipolazione mentali di professori infeudati alle caste regnanti negli atenei, di cattedre affidate nelle mani di professori arruolati in base all'asservimento politico ai partiti, alle ideologie politiche, alle lobby di potere". E, alcentro di questo vorticoso giro di poteri, si troverebbero i docenti ebrei, il "baronaggio ebraico nelle università italiane".
Questa la tesi sostenuta sul blog anonimo - ormai oscurato dalla polizia postale su ordine del ministro dell'Interno Amato - che ha pubblicato su internet una "black list"di 162 professori ebrei dell'Università La Sapienza di Roma, ma anche di altri atenei italiani. Quella che Riccardo Pacifici, portavoce della Comunità ebraica di Roma, ha definito una "lista
di proscrizione".
Secondo il blog all'università "le fragili menti dei giovani studenti vengono arruolate in battaglie politiche fatte di barricate mentali anzichè rese aperte e disponibili a percepire ciò che è al di là di quello che ancora non si conosce". Il blog parla poi di quella che definisce la lobby ebraica negli atenei della Sapienza e specifica che l'elenco "aggiornato" dei docenti è stato "dedotto dalla elencazione dei nomi presenti nella petizione pubblica proposta dalla Comunita ebraica di Roma nelle università italiane contro il boicottaggio culturale e civile attuato dalle università inglesi nei confronti di Israele e dei docenti ebrei/israeliani iscritti al ruolo nelle università inglesi ed espulsi per svolgere attività politica in favore dello stato di Israele".
Il 99% dei docenti universitari firmatari la petizione proposta dalla comunita ebraica di Roma, si legge ancora, appartiene alla Universita La Sapienza di Roma, ha un cognome ebraico e sostiene pubblicamente e politicamente Israele.
Reazioni di sdegno e preoccupazione sono state espresse dal mondo politico: per Giuseppe Fioroni, ministro della Pubblica Istruzione, «è una vergogna», Francesco Rutelli parla di «disgusto», mentre Beatrice Lorenzin di Forza Italia dice che «si tratta solo della punta dell'iceberg del crescente antisemitismo».