| Il «bus da battaglia» di Veltroni
di Elysa Fazzino
Il bus di Veltroni, la rottura di Casini, super Berlusconi, la legge sull'aborto e la crescita economica a rischio. Ecco come la stampa estera su Internet vede l'Italia che si avvicina alle elezioni.
Per il Financial Times, ancora una volta Walter Veltroni prende a prestito le tattiche elettorali Usa e si imbarca su un «bus da battaglia» per inseguire Berlusconi. In una corrispondenza di Guy Dimore da Roma, il quotidiano finanziario inglese cita i sondaggi secondo i quali il leader del Partito democratico sta recuperando terreno rispetto alla coalizione di Silvio Berlusconi. La campagna di Veltroni viene definita di «stile Usa», con l'adozione dello slogan di Barack Obama "Yes, we can!" e il lancio di un sito in cui si chiedono volontariato e donazioni on line, con link in diretta ai suoi discorsi. Invece, scrive il Financial Times, il Partito della libertà di Berlusconi «ha scoperto di non poter usare un sito con quel nome, poiché era già occupato da liberali ostili. Il miliardario ex primo ministro sta invece facendo campagna sotto l'etichetta del Popolo della libertà…». Le parole di Veltroni sulla necessità di impianti di rigassificazione sono «intese a incoraggiare il gruppo britannico BG», scrive il quotidiano.
In un altro articolo di analisi economica, il Financial Times prospetta un peggioramento della crescita italiana: «Il momento non poteva essere peggiore. Il governo italiano è caduto proprio quando aveva più bisogno di rafforzare la propria volontà di riforma. Con le elezioni all'orizzonte e il rallentamento dell'economia dell'eurozona, le prospettive di un netto deterioramento della crescita del Paese, per non parlare della sua solvibilità, sono aumentate».
La legge sull'aborto diventa una questione chiave nelle elezioni in Italia: lo scrive Elisabetta Povoledo in articoli pubblicati nel week-end sul quotidiano Usa New York Times e sul britannico domenicale Observer. «A meno di due mesi dal voto, è divampato inaspettatamente un aspro dibattito sull'aborto, ponendo la questione al centro della campagna elettorale italiana», scrive la Povoledo sul New York Times, ricordando che il ministro della Salute Livia Turco era tra chi ha manifestato a difesa della legge e che Giuliano Ferrara ha cominciato a usare "Il Foglio" come piattaforma per sostenere una moratoria universale sull'aborto. «I critici della campagna di Ferrara lo accusano di cercare di creare fratture nel nuovo Partito Democratico di centrosinistra, che ha una significativa componente cattolica». I sondaggi, conclude, indicano che Berlusconi probabilmente sarà il vincitore delle elezioni, «e alcuni parlamentari suoi alleati stanno già chiedendo modifiche alla legge sull'aborto».
In Francia, sia Le Monde che Libération puntano sulla scelta di Pier Ferdinando Casini di rompere l'alleanza con Berlusconi. «La defezione dei centristi rende più fragile Berlusconi prima delle elezioni», titola Le Monde. Jean-Jacques Bozonnet parla di «duro colpo» per Berlusconi, «al quale rischia di mancare il voto moderato nelle regioni dove l'Udc è ben impiantata». Ma scrive anche che «la rottura non è priva di rischi per Casini, che ha registrato dissidenze nel suo campo». «Alcuni suoi eletti – aggiunge - saranno corteggiati localmente dai responsabili del Pdl». L'articolo dice che il movimento di Berlusconi dà l'impressione di essersi spostato a destra («droitisation») e che le difficoltà della destra e del centro sono sfruttate da Veltroni. Ma scrive che anche l'editorialista Stefano Folli su Il Sole 24 Ore ha giudicato «severamente» il suo programma in dodici punti, sottolineando che le proposte sono prive di copertura finanziaria.
«Berlusconi perde il suo centro all'avvicinarsi delle legislative» titola Libération. «Berlusconi accusa un forte mal di centro», scrive Eric Jozsef. «Il suo tradizionale alleato democristiano, Pier Ferdinando Casini, gli ha sbattuto la porta in faccia». Il quotidiano di sinistra sottolinea che Casini ha scelto il divorzio trattando il Pdl come formazione «populista e demagogica» e che il «magnate della comunicazione» cede il suo vantaggio sciogliersi al sole. Anche Libération cita l'analisi di Stefano Folli, in particolare sul fatto che Berlusconi ha lanciato la sua campagna decimando vecchi partners, come in una sorte di notte dei lunghi coltelli".
Ma chi si diverte di più con le elezioni italiane è lo spagnolo El Pais. Un commento domenicale di Miguel Mora intitolato «Super Berlus» comincia così: «Torna Il Caimano, Rambo, Superman, Berlusconi, Il Cavaliere. Mezza Italia lo celebra, l'altra metà pensa seriamente all'esilio…». Non ci sarebbe da stupirsi - scrive - se dopo le elezioni del 13 e 14 aprile gli italiani si affollassero sui Pirenei per chiedere asilo politico, visto che la Spagna zapaterista va tanto di moda. «A 72 anni, Il Cavaliere sta come una rosa e promette un futuro splendido ai suoi compatrioti», scrive. E continua dicendo che allenterà la lotta all'evasione fiscale, che varerà la tolleranza zero per i rom, che considererebbe positivo se l'Onu mettesse una moratoria sull'aborto, che darà luce verde all'alta velocità, che costruirà il ponte sullo stretto di Messina. Berlusconi è definito «Il re delle battute». L'articolo ricorda che a Porta a Porta ha detto di sentirsi un po' Superman e che per l'Italia è insostituibile. E ricorda che Silvester Stallone, l'attore di Rambo, alla domanda per chi avrebbe votato ha risposto «Per Mc Cain o per Berlusconi». Conclude Mora: «Contro Rambo, il Cavaliere e Superman, cosa potranno Veltroni, Obama o Zapatero?». | |
