Le promesse di Veltroni e Berlusconi? Valgono zero. Le scelte del Cavaliere? «È un autolesionista. Pier Ferdinando Casini, leader dell'Udc, nel corso della registrazione di "Porta a porta" che andrà in onda stasera, attacca il Cavaliere. «Se Berlusconi perderà la campagna elettorale, dovrà essere arrabbiato solo con se stesso» perché «ha radicalizzato a destra il suo nuovo partito nel momento in cui Veltroni si sta spostando al centro. È una scelta autolesionista». Il leader dell'Udc nel salotto di Vespa ha sottolineato che «la scelta l'ha fatta Berlusconi: ha deciso di mettere fuori quella parte della coalizione su cui non aveva il dominio assoluto. «Guarda caso - ha aggiunto - ha imbarcato Fini e la Mussolini. Io avrei dovuto sedermi al tavolo accontentandomi di 50 parlamentari e di un posto da ministro. Ho deciso invece di fare una scelta di coerenza». Intanto il Cavaliere, intervistato da Emilio Fede, propone la sua ricetta liberale: meno tasse - su famiglia, lavoro, imprese - per produrre maggiore capacità di consumi e attacca, senza nominare Veltroni, il programma annunciato dal Pd, definito «fotocopia del nostro». Noi da tempo , dice Berlusconi, «proponiamo meno tasse su famiglia, lavoro, imprese. Così facendo si aumentano i consumi e le entrate dell'erario perchè aumentano anche i posti di lavoro. Coi soldi dell'erario in più si possono ridurre le tasse e realizzare le grandi opere pubbliche diminuendo anche debito pubblico. La sinistra ha sempre fatto il contrario di questa ricetta e oggi c'è qualcuno che la propone in un programma fotocopia del nostro».
Casini nel corso di Porta a porta è anche critico verso il massiccio ricorso ai sondaggi. «Il sondaggismo acuto ci sta uccidendo, perchè i politici non dicono più quello che devono dire, ma quello che dicono i sondaggi». Sull'alleanza del centrodestra, dice che è un'esperienza fatta di luci e ombre. «Nella fase, non voglio dire terminale, perchè qualche anno più di me Berlusconi ce l'ha, ma conclusiva si è spinto più sui difetti», sottolinea Casini che ricorda il mancato voto di Fi e An al rifinanziamento della missione in Afghanistan («non è possibile speculare sulla vita dei
nostri soldati») e la teoria della spallata.
Non mancano le critiche a Veltroni. «Non mi piace Veltroni che imita le campagne elettorali berlusconiane: è un'impostazione sbagliata. In campagna elettorale si deve anche parlare il linguaggio dell'impopolaritá per affrontare le scelte necessarie per aiutare il Paese». Casini poi passa al capitolo promesse elettorali. «Le promesse in campagna elettorale valgono zero. Veltroni e Berlusconi fanno insieme le stesse promesse e danno proprio il segno di ciò che bisogna evitare: la sceneggiata di finte promesse che poi puntulmente dopo il voto non saranno mantenute». Il leader dell'Udc annuncia che farà una campagna elettorale seria ( «Io proporrò sacrifici e un decalogo di doveri»). Ieri aprendo la sua campagna elettorale di candidato premier nella capitale al Torrino ha sottolineato di voler unire il centro moderato, ma senza confusione. «Alleanze con altre forze moderate - dice a Porta a porta - si possono fare volentieri, ma guai a sprecare il nostro atto di coraggio con 100 trattative o compromessi, altrimenti invece di aumentare, i consensi si sottraggono. È tempo che ciascuno si assuma tutta la responsabilità dei propri gesti». A livello locale, comunque, non esclude alleanze con il centrodestra. «In Sicilia abbiamo amici maggiorenni e vaccinati. Possono tranquillamente decidere loro cosa fare». Dove si raggiungeranno intese per presentare giunte di centrodestra non avremo difficoltà, dice Casini. «Siamo aperti ad alleanze senza veti ideologici».Il leader dell'Udc poi interviene sull'aborto: non vuole mettere in discussione la legge 194 sull'interruzione volontaria di gravidanza, ma vuole vederci chiaro sulla sua effettiva applicazione. «Proporrò una commissione d'inchiesta sulla legge 194 - annuncia dal salotto di Vespa - per indagare sull'inattuazione di alcune parti della legge».
