ILSOLE24ORE.COM > Notizie Italia ARCHIVIO

Promesse generose e coperture improvvisate

di Alberto Orioli

commenti - |  Condividi su: Facebook Twitter|vota su OKNOtizie|Stampa l'articoloInvia l'articolo|DiminuisciIngrandisci
Venerdí 15 Febbraio 2008
Quanto costano i due programmi

In una settimana di campagna elettorale i due principali candidati hanno già sfornato idee da oltre 10 miliardi di euro. Lo sforzo di contenimento dei toni non sembra si sia ancora trasferito nel contenimento della spesa pubblica. Le nuove idee con cui Silvio Berlusconi e Walter Veltroni si confrontano, per ora nei salotti tv, presto nelle città, prospettano modifiche radicali ai sistemi di remunerazione o a quelli fiscali ma evitano di specificare l'impatto economico della fantasia prestata alla politica. Che dovrà poi fare i conti, a metà maggio, con una crescita così in ribasso da assorbire la dote extra prodotta dal Fisco.
Lo sforzo di detassazione annunciato da Berlusconi su straordinari e tredicesime si avvicina alla decina di miliardi, calcolando gli straordinari in modo molto prudente (partendo dalle 80 ore annue registrate nel settore metalmeccanico). La compensazione può venire dai tagli di spesa o - come ha annunciato lo stesso ex premier - dalla reintroduzione della riforma Maroni sull'età pensionabile. Se dal 2009 un eventuale Governo di centro-destra riuscisse - dopo un difficile negoziato sindacale - a ripristinare lo "scalone" a 60 anni o addirittura a 61 avrebbe un beneficio di minori spese per circa 7 miliardi. Ma il costo sociale di questa scelta potrebbe essere molto alto.
Quanto all'abolizione dell'Ici - la tassa più odiosa secondo tutti i sondaggi - il Popolo della libertà si appresta a un'operazione da circa 2 miliardi di euro: finora il Governo Prodi aveva esentato dalla tassa il 40% delle abitazioni, per lo più quelle di basso valore, Berlusconi ha annunciato una sforbiciata anche per le altre. Resterà da compensare il gettito soprattutto per i piccoli Comuni le cui casse si riempiono solo con i pagamenti a giugno e dicembre proprio dei bollettini Ici. Sono oltre 5.800 e sono preoccupati perché non si fidano di eventuali trasferimenti compensativi previsti a carico dello Stato centrale.
Le imprese invece (ma anche i sindacati per gli effetti sulla contrattazione) si cominciano a interrogare sugli impatti che potrebbe avere il salario minimo legale annunciato da Veltroni. L'onere si scaricherebbe soprattutto sui bilanci delle aziende che usano massicciamente personale a tempo.
Oggi lo stipendio medio di un cosiddetto precario è di circa 800 euro (ma secondo alcune fonti sindacali scende a 600): portarlo per legge a 1000-1100 euro mensili significa mobilitare nel complesso oltre 9 miliardi se applicato all'universo del lavoro atipico. Se limitato ai soli collaboratori la cifra scende a un terzo, poco oltre i 3 miliardi. Si tratta di oneri che potrebbero ricadere in gran parte sul sistema produttivo: Veltroni ha specificato che la sua proposta prevede forme di incentivo verso le imprese affinché adeguino i salari alla soglia legale. Ma non è nei piani che sia lo Stato a coprire del tutto la differenza tra 800 (o 600) euro e i 1000-1100 del salario legale. Quindi, anche ipotizzando un concorso del 50%, sarebbero in gioco somme in grado di neutralizzare i vantaggi dello sconto sul cuneo fiscale predisposto lo scorso anno.
Quanto all'operazione sugli sgravi fiscali per le assunzioni delle donne i progetti sono diversi e la loro dote di copertura è ancora vaga e oscilla tra 1 e 3 miliardi l'anno: si potrebbe passare dal potenziamento dell'attuale credito d'imposta (333 euro mensili per ogni assunzione femminile al Sud che ora è finanziato da un fondo di 200 milioni l'anno) o da un nuovo sistema di detrazione sui carichi di lavoro o di deduzioni delle spese per la cura dei figli. Sono circa 300mila le donne che fanno figli ogni anno in Italia: durante la discussione sul programma è stato anche ipotizzato un intervento diretto di circa 200 euro al mese per i cinque mesi di aspettativa per maternità previsti oggi: in questo caso basterebbero 300 milioni l'anno. Ma questa opzione non sembra considerata di impatto sufficiente.
Invece, in continuità con il Governo Prodi, è passata l'idea di aumentare la dote per i figli creando un nuovo strumento che vada a inglobale la riforma degli assegni familiari e l'attuale sistema di detrazione. L'obiettivo più ambizioso prevede un bonus figli fino a 18 anni ma costerebbe a regime almeno 5 miliardi l'anno secondo alcune fonti delle Finanze. Altri tecnici la spostano ad almeno 7 miliardi. Più probabile la conferma della strada graduale con un primo step per i figli fino a 3 anni (costo stimato 1,2 miliardi).

RISULTATI
0
0 VOTI
Stampa l'articoloInvia l'articolo | DiminuisciIngrandisci Condividi su: Facebook FacebookTwitter Twitter|Vota su OkNotizie OKNOtizie|Altri YahooLinkedInWikio
L'informazione del Sole 24 Ore sul tuo cellulare
Abbonati a
Inserisci qui il tuo numero
   
L'informazione del Sole 24 Ore nella tua e-mail
Inscriviti alla NEWSLETTER
Effettua il login o avvia la registrazione.


 
   
 
 
 

-UltimiSezione-

-
-
8 maggio 2010
8 maggio 2010
08 Maggio 2010
8 maggio 2010
8 maggio 2010
 
Prendeva la pensione della madre morta. Arrestato
L'Indagine del Cnr nei mari italiani
IL PUNTO / Il dopo Scajola e gli interrogativi sul governo
Addio a Giulietta Simionato
VIDEO / Le dimissioni di Scajola (da C6.tv)
 
 
Cerca quotazione - Tempo Reale  
- Listino personale
- Portfolio
- Euribor
 
 
Oggi + Inviati + Visti + Votati
 

-Annunci-