| Verso un Parlamento bloccato?
di Elysa Fazzino
L'addio di Casini a Berlusconi continua ad attirare l'attenzione internazionale sulla campagna elettorale italiana. Per il Wall Street Journal ciò porterà soltanto più confusione nella politica italiana. La decisione di Pier Ferdinando Casini di rompere l'alleanza con Silvio Berlusconi, scrive Luca Di Leo nell'edizione europea del quotidiano americano, «significa che difficilmente emergerà un forte vincitore dalle elezioni del 13 e 14 aprile. Questo risultato, secondo gli analisti, potrebbe portare a ulteriore confusione in una delle più grandi economie europee in un momento in cui il rallentamento economico all'orizzonte rende ancora più importante una forte leadership politica». L'Udc insieme agli altri partiti di centro, scrive Di Leo, potrebbe raggiungere il 7% dei voti e «mettere in pericolo le chances di Berlusconi di ottenere una chiara maggioranza al Senato a causa della complessa legge elettorale italiana». L'articolo ricorda che Berlusconi, convinto di potere vincere le elezioni, si è rifiutato di appoggiare un governo a interim per la riforma elettorale. «Ma il suo vantaggio nei sondaggi si è ridotto in modo significativo negli ultimi giorni», dopo la defezione di Casini e la «crescente popolarità» di Walter Veltroni, tanto che ci si chiede se sia stata una buona decisione. Il Wall Street Journal cita Franco Pavoncello, professore alla John Cabot University di Roma, secondo cui c'è un «solido rischio» di un Parlamento bloccato con uno schieramento vincitore alla Camera e l'altro al Senato: «Un risultato del genere renderebbe impossibile sia per Berlusconi che per Veltroni governare il Paese». In tal caso, a suo parere, Berlusconi e Veltroni sarebbero costretti a formare un governo bipartisan a interim che si focalizzi sulla riforma elettorale prima di tornare alle urne. «Mesi sprecati per niente». Dopo due anni di crescita al 2% di cui ha beneficiato il governo Prodi, ora - secondo il quotidiano - con il rallentamento dell'economia globale le prospettive economiche dell'Italia stanno peggiorando. «A fine mese - conclude l'articolo - saranno pubblicati i dati del prodotto interno lordo del quarto trimestre e, secondo gli economisti, l'Italia potrebbe essere la prima grande economia europea a essersi fermata alla fine del 2007 a causa di un netto rallentamento delle esportazioni e dei consumi».
Il quotidiano francese Le Figaro sotto il titolo «Duro colpo per il candidato Berlusconi» scrive che la defezione di Casini indebolisce le chances di Berlusconi di ottenere un'ampia maggioranza al Senato. La corrispondenza da Roma di Richard Heuzé spiega: «Casini vuole suscitare una terza via tra destra e sinistra… Con un potenziale 6%, L'Udc costituisce una forza d'appoggio non trascurabile…I suoi bastioni si trovano nell'Italia del Sud, dove il clientelismo politico è forte. I suoi eletti hanno spesso a che fare con la giustizia, come l'ex presidente della regione Sicilia Toto Cuffaro, condannato a cinque anni di prigione in un'inchiesta sulla mafia». Il Cavaliere «afferma che avrà diciassette senatori in più. Rischia tuttavia di perdere sei o sette regioni». Le Figaro cita i sondaggi secondo cui le liste di Berlusconi potrebbero arrivare al 44-46%, mentre al Partito Democratico di Veltroni viene attribuito dal 34 al 38 per cento. «Il leader della sinistra sta suscitando una dinamica di cambiamento che non si percepisce ancora a destra», scrive il quotidiano, spiegando che le donne e la società civile avranno ampio spazio nelle liste e che lo stesso Veltroni ha deciso di essere numero due, dicendo «Largo ai giovani».
Il britannico Financial Times commenta la candidatura di Francesco Rutelli a sindaco di Roma sotto il titolo «Anything goes» (Qualsiasi cosa va). «La sua candidatura potrebbe spiegare perché Berlusconi sembra avere problemi a trovare un forte candidato per Roma - dopotutto Rutelli, un vero romano, sarà difficile da battere». Un possibile candidato è Giuliano Ferrara: è «vicino a Berlusconi, ma l'ex primo ministro teme le sue posizioni anti-aborto, che hanno già provocato proteste». L'osservatore del quotidiano finanziario ricorda i variegati trascorsi politici di Rutelli, che ha iniziato tra i Radicali, si è spostato ai Verdi, poi al partito «piuttosto cattolico» della Margherita, convogliato ora nel Partito Democratico. Conclude con ironia il Financial Times: «La sua storia e quella di Ferrara mostrano come qualsiasi cosa sia possibile nella politica italiana».
Al di là della cronaca quotidiana della campagna elettorale, il quotidiano francese di sinistra Libération mette in evidenza la presenza della Chiesa cattolica in Italia e fa un parallelo tra Berlusconi e Sarkozy: «Divorziati e padri di figli avuti da mogli diverse, situazione che la Santa Romana Chiesa Cattolica approva molto poco - mettono lo stesso ardore ad affermare le virtù della religione e a squalificare la laicità». L'articolo di Robert Maggiori, intitolato «In Italia la scienza umilia il Papa», ricorda le controversie scatenate in gennaio dall'invito al Papa alla Sapienza e il successivo annullamento della visita. «Berlusconi ne approfitta per attaccare la sinistra, alleata delle "frange intolleranti" e la invita a "un serio esame di coscienza"». L'Italia, osserva Libération, «è il Paese dove la Chiesa cattolica ha più potere».
«Agonia ed estasi» e «Addio, dolce vita?», sono i titoli dedicati all'Italia sul sito web di Newsweek, mentre la versione cartacea mette in copertina l'emergenza rifiuti. L'incapacità di risolvere il problema dei rifiuti a Napoli «è un segno dell'impotenza del governo italiano», scrive il primo articolo, che fa un ampio quadro della situazione italiana. Sulla contingenza politica scrive: «Gli ultimi sondaggi indicano che l'Italia potrebbe riportare al potere il magnate-showman Silvio Berlusconi. Ma questo è difficilmente motivo di ottimismo». L'articolo, firmato da Jacopo Barigazzi, Barbie Nadeau e Christopher Dickey, cita Luca Cordero di Montezemolo che paragona il governo italiano a una macchina da corsa «così pesante, costosa, vecchia e difficile da manovrare che chiunque sia alla guida, non vince». Cita poi una conversazione con il sociologo Pino Arlacchi, che racconta al suo interlocutore come Veltroni abbia detto che non accetterà come candidati al Parlamento coloro che sono stati condannati. «Vedo l'espressione sulla sua faccia, ma in questo Paese è considerata una decisione coraggiosa per un politico». L'articolo prosegue: «Berlusconi è stato oggetto di numerose indagini e ha evitato condanne per alcune imputazioni perché le leggi sono state cambiate quando era al potere». La Chiesa Cattolica, secondo Newsweek, «sta cercando di riaffermare l'influenza che aveva nella politica italiana, prima dell'umiliazione dei democristiani implicati negli scandali degli anni Novanta (molti dei quali legati alla mafia)….». L'articolo ricorda che l'aborto è diventato «il primo chiaro tema della campagna elettorale» e che la Chiesa ha criticato la scena di sesso nel film di Nanni Moretti «Caos calmo». Il secondo articolo affronta il problema delle statistiche che sottostimano l'economia italiana. «Al di là di questioni come quella dei rifiuti che marciscono nelle strade, l'Italia ha un altro problema: le sue statistiche sono un pasticcio». L'incipit è politico-economico: «L'Italia è in profonda difficoltà. Dopo la caduta del governo Prodi, la politica italiana è tornata al solito pasticcio del dopoguerra. In termini economici, la terra della dolce vita sembra essersi trasformata nel malato d'Europa, perdendo colpi nella crescita del Pil» rispetto a Francia e Germania. Se le statistiche fossero corrette, secondo Newsweek, i dati dell'export sarebbero migliori. «La crescita del Pil italiano è probabilmente sottostimata dello 0,1 - 0,2% ogni anno». | |
