«Ogni giorno le cose migliorano, adesso anche il principale esponente dello schieramento a noi avverso dice che al Senato rischia di vincere il Pd». Walter Veltroni da Reggio Calabria rimarca le dichiarazioni di Silvio Berlusconi, che ieri ha invitato gli elettori a non disperdere il voto per il Senato, perchè la scelta per «partiti minori può portare in qualche regione a una vittoria dell'altra parte», cioè del centrosinistra. Ma da Reggio Calabria il segretario Pd affronta anche il tema emergenza criminalità: «quelli che hanno ucciso cinque persone, che si sono resi responsabili delle stragi compiute in Calabria sono assassini vigliacchi che vogliono controllare che nulla sfugga al loro potere». «Questa situazione - ha aggiunto - va affrontata di petto, con decisione. Ogni risorsa tolta dalla criminalità per il proprio profitto è una risorsa tolta alla crescita».
Walter Veltroni ripete: «bisogna mettere il turbo a questo paese. Bisogna che torniamo a correre». E ricorda: «l'Italia non cresce se non cresce il mezzogiorno. Il Paese o cresce unito o non cresce; ha bisogno che la parte che cresce meno cresca di più». Per questo, sottolinea, è necessario combattere l'illegalità con grande determinazione, perchè «il contrasto della legalità è la condizione per lo sviluppo». Veltroni auspica l'applicazione «con grande severità e rigore» dell'articolo 41 bis e parlando di 'ndrangheta, mafia e camorra considera «decidano solo una cosa: di non votare per il Partito democratico perché devono sapere che il Pd se governerà l'italia cercherà di distruggere quei poteri che impediscono al Sud di esprimere tutta la sua forze e la sua energia».
L'ex sindaco di Roma torna ad accusare Silvio Berlusconi di portare avanti una propaganda elettorale fuori dal tempo: «io sto facendo una campagna del 2008. Altri stanno facendo la campagna elettorale del 1994. Non rispondo nulla, anche perché da quindici anni parliamo di pubblicità, televisione e di stalinisti. E in 15 anni gli altri paesi ci hanno sorpassato».
Veltroni si rivolge alla «grossa quota di indecisi» fotografata oggi da uno studio del Sole 24 ore. E rileva: «È prevalentemente orientata verso il Pd e sono convinto che questo paese saggio non farà le scelte che sono state fatte nel passato. Un paese saggio é un paese che a un certo punto gira pagina e dice basta con il passato, cominciamo a progettare il futuro».
Il leader Pd sottolinea poi le differenze che separano la campagna elettorale del centrosinistra da quella del centrodestra: «io faccio appello al cuore e al cervello degli italiani. Altri fanno appello a sentimenti di rabbia e paura. E se in un paese si fanno strada e prevalgono rabbia e paura é l'inizio della fine». Ma quando, dopo che lui ha affrontato l'argomento del confronto tv e citato il «principale esponente dello schieramento a noi avverso», dalla platea si levano alcune grida contro Berlusconi («ha paura. È un buffone»), Veltroni irrompe deciso e placa le proteste: «no, no, no- ripete- noi non siamo così...Siamo una cosa diversa da quelli che usano l'insulto».